(ANSA) - ARBOREA, 14 FEB - Il mondo delle campagne della
Sardegna è mobilitato: il caro prezzi per le materie prime
spinto anche dall'aumento dei costi dell'energia sta mettendo in
ginocchio tutto il comparto, che ha già subito un calo dei
guadagni dovuto alle calamità naturali del 2021, ma deve fare i
conti anche con i ritardi nei pagamenti dei premi.
Dopo gli appelli alla politica tra i primi a scendere Stefano
Arzu, l'allevatore di suini di Talana che aveva riconsegnato le
chiavi della sua azienda ogliastrina in municipio. Ieri il suo
esempio è stato seguito anche dagli allevatori di Arborea che
hanno spento i motori dei trattori davanti al Comune e
consegnato le chiavi alla sindaca.
Troppi i rincari della materie prime, dal mangime che ha fatto
lievitare di 5 centesimi i costi di produzione al litro di
latte, all'energia elettrica (+400%), al gasolio (+60%). Un
aumento incontrollato che sta colpendo tutti i settori economici
e agricoli. A questo si aggiunge una burocrazia cieca e
irrazionale, che non consente un flusso regolare e trasparente
delle pratiche comunitarie ghiacciando spesso i denari (vitali
in tempi di crisi) per cavilli assurdi. Secondo Giancarlo
Capraro presidente Coldiretti Arborea, "la situazione è davvero
insostenibile. È chiaro che se prima raschiavamo il barile
adesso, con questi rincari, stiamo lavorando in perdita, i costi
di produzione sono più alti di quelli di vendita".
Oggi alle 18 la protesta si sposta sul ponte tra Bitti e Sologo
che attraversa la statale 131 dcn. A scendere in strada sanno i
pastori ovini con i mezzi agricoli. Una manifestazione che ha
trovato la sponda di Copagri. "La questione dell'aumento
incontrollato e repentino dei costi aziendali - rileva Ignazio
Cirronis, presidente regionale di Copagri - non riguarda solo
il comparto ovicaprino; impatta negativamente sui produttori di
latte vaccino, sui suinicoltori, sui produttori ortofrutticoli e
sul resto dei comparti". (ANSA).
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Agricoltura: caro energia e materia prime, Sardegna protesta
Trattori in marcia e chiavi aziende riconsegnate nei Comuni