(ANSA) - ROMA, 31 GEN - Il nodo dei pesticidi è ancora
lontano dall'essere risolto e va ben oltre l'imposizione dei
livelli massimi di residui. Ne è convinto il presidente
nazionale di Confeuro, Andrea Michele Tiso, secondo il quale
imporre limiti stringenti all'interno dell'Ue può avere
un'efficacia limitata se i cibi importati dai Paesi extraeuropei
non rispettano gli stessi standard. Alla questione sanitaria e
ambientale si aggiunge poi quella economica, fa presente Tiso,
perché "alimenti prodotti con un maggiore utilizzo di chimica
finiscono per costare meno e sottrarre quote di mercato agli
agricoltori europei". Per questo l'armonizzazione delle norme è
una sfida che oltrepassa i confini dell'Europa che dovrebbe
stringere accordi commerciali in nome della reciprocità,
proteggendo al tempo stesso coltivatori e consumatori del
Vecchio continente. In questo scenario, aggiunge il presidente,
c'è il rischio concreto che i Paesi Ue cerchino di imboccare la
scorciatoia più facile, allentando le regole interne in materia
di fitofarmaci per far fronte alla concorrenza dei produttori
extraeuropei. Una soluzione che segnerebbe ovviamente una
sconfitta e rimanderebbe ulteriormente la transizione verde,
conclude Tiso, dove ancora una volta l'Unione europea è chiamata
a mostrare unità di intenti e a far valere il suo peso sullo
scenario internazionale per esigere elevanti standard di qualità
dai propri partner commerciali. (ANSA).
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Confeuro, nodo pesticidi è import extra-Ue di bassa qualità
Tiso, armonizzazione delle norme è la vera sfida