(ANSA) - TORINO, 20 GEN - "Il Caat, Centro agroalimentare
Torino, tra i primi tre mercati generali italiani insieme a
quelli di Milano e Roma, con un volume d'affari di oltre mezzo
miliardo di euro l'anno, necessita al più presto di un
rinnovamento, e le risorse, potrebbero arrivare dai fondi del
Pnrr". A chiederlo oggi in Terza Commissione regionale è stato
Stefano Cavaglià, presidente dell'Associazione piemontesi dei
Grossisti ortofrutticoli Torino (Apgo), nel corso di
un'audizione delle principali associazioni agricole in merito
alla produzione e al commercio del comparto ortofrutta.
Durante il lockdown l'attività del Caat non si è interrotta,
perché essenziale, "tuttavia la pandemia - ha aggiunto Cavaglià
- ha generato crisi anche in questo comparto". Cavaglià chiede
"la riforma dei mercati rionali, orari diurni e un equilibrio
nei confronti della grande distribuzione".
Domenico Tuninetti, del Consorzio del peperone di
Carmagnola, ha parlato della "necessità di un ricambio
generazionale e di sospendere il 'set-aside', il regime
agronomico Ue che consiste nel ritiro dalla produzione di una
certa quota della superficie agraria utilizzata al fine di
controllare la sovrapproduzione e il calo dei prezzi". Infine
Gabriele Carenini, presidente regionale della Confederazione
italiana agricoltori (Cia), si è detto preoccupato dei rincari
energetici, mentre Maurizio Ribotta, tecnico Cia, ha spiegato
come il grosso della produzione della frutta italiana sia
destinato all'esportazione. "Attualmente 6.000 ettari sono
vocati alla coltura delle mele che vengono vendute a 40
centesimi al chilo. I rincari energetici incideranno di circa
dieci centesimi sul costo di vendita, per cui i ricavi non
saranno sufficienti a coprire le spese di produzione". (ANSA).
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Agricoltura: Apgo, risorse Pnrr per rinnovare il Caat
Grossisti ortofrutticoli in Commissione regionale