(ANSA) - BOLOGNA, 15 LUG - Le gelate della scorsa primavera
hanno messo in ginocchio la pericoltura nel Modenese, uno dei
distretti più importanti a livello europeo nella produzione di
pere. Mentre si va verso l'avvio della raccolta (da metà luglio
a metà ottobre), si preannunciano cali di prodotto intorno al
70-80%, con punte del 90%. E i sindacati lanciano l'allarme: la
situazione occupazionale dei circa 3.000 stagionali addetti alla
puericultura è drammatica.
Gli effetti del crollo produttivo, nelle campagne, andranno
da una drastica riduzione della manodopera necessaria alla
raccolta fino alla rinuncia alla raccolta perché economicamente
svantaggiosa. Nei principali frigor ortofrutticoli della
provincia si prevede una lavorazione a regime ridotto e il fermo
produttivo per vari mesi.
"Si tratta di una situazione che negli ultimi decenni non si
era mai verificata - dichiarano Stefania Notariale della
Flai/Cgil e Piersecondo Mediani della Fai/Cisl - Gli effetti
sull'occupazione sono drammatici perché molti lavoratori
stagionali rimarranno senza lavoro e senza stipendio per mesi,
senza un ammortizzatore sociale adeguato".
L'indennità di disoccupazione agricola esiste ma, dato che il
pagamento arriva l'anno successivo e diminuisce al diminuire del
numero di giornate lavorate, "non potrà aiutare i lavoratori a
superare i mesi senza lavoro". La richiesta alle coop agricole
"è di evitare la chiusura completa degli stabilimenti" e
attivare, dove possibile, un servizio di trasporto dei
lavoratori verso altri stabilimenti, anche di altre province.
Alla Regione la richiesta di attivare la Cassa integrazione in
deroga "analogamente ai casi eccezionali affrontati durante
altre calamità naturali e durante la pandemia". (ANSA).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Agricoltura: a Modena a rischio 3mila stagionali per gelate
Sindacati in allarme: produzione delle pere crolla del 70-80%