(ANSA) - MILANO, 09 MAR - E' pesante l'impatto ambientale
della produzione della cannabis, soprattutto quella coltivata
indoor, cioè all'interno di edifici chiusi: per ogni chilogrammo
di fiore secco vengono emessi dai 2.000 ai 5.000 chili di
anidride carbonica. Lo hanno calcolato i ricercatori della
Colorado State University, stimando l'impronta ecologica di
questo business in continua espansione negli Stati Uniti dove,
tra uso terapeutico e ricreativo, muove affari per oltre 13
miliardi di dollari. Lo studio è pubblicato sulla rivista Nature
Sustainability.
Le emissioni delle coltivazioni indoor, mai quantificate in
maniera così precisa prima d'ora, sono dovute principalmente
all'elettricità che alimenta lampade e impianti di
climatizzazione oltre che all'anidride carbonica usata per
accelerare la crescita delle piante. Lo studio, focalizzato
sugli Stati Uniti, dimostra che per ogni chilo di fiore secco
vengono prodotti dai 2.283 ai 5.184 chili di anidride carbonica
(in base alle condizioni climatiche del luogo). Sono numeri
considerevoli, se si pensa che le emissioni dovute
all'elettricità usata nelle coltivazioni in campo e in serra
sono pari a circa 22,7 e 326,6 chili di anidride carbonica:
sebbene queste ultime cifre tengano conto solo dell'elettricità,
risulta comunque evidente l'enorme differenza rispetto alle
coltivazioni indoor. (ANSA).
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Cannabis, pesante l'impatto ambientale delle coltivazioni
Calcolate le emissioni di gas serra delle colture indoor