(ANSA) - MILANO, 19 NOV - Il settore della birra chiede al
governo una detassazione per rilanciare il consumo 'fuori casa'
colpito dalla crisi del Covid. Un appello a ripensare la
fiscalità della birra arriva dalla filiera ma in particolare dai
settori Ho.Re.Ca. e distribuzione, che non considerano adeguati
gli aiuti ricevuti in questi mesi.
Un sondaggio di Fondazione Birra Moretti a 135 soggetti tra
proprietari e lavoratori dell'Ho.Re.Ca. e del settore della
distribuzione indica che circa il 15% delle aziende è stata
costretta a licenziare, percentuale che sale a 19,2% nel caso
del solo Ho.Re.Ca. Per il 40% del campione, gli aiuti non sono
stati per nulla adeguati, mentre il 70% di chi lavora
nell'Ho.Re.Ca. investirebbe volentieri nell'impresa i benefici
di una minore accisa. Per poter sopravvivere, chiedono
agevolazione sugli spazi, riduzione dell'Iva e dell'accise,
incentivi per impianti sulla birra in fusto, agevolazioni sul
vuoto a rendere e sulla mobilità. "La birra, bevanda
socializzante per eccellenza, è stata colpita alla crisi proprio
nel suo momento di massima espansione. La situazione è
preoccupante - ha sottolineato Wietse Mutters, amministratore
delegato di Heineken Italia, - e parte dal fuori casa, dove le
prospettive sono incerte e migliaia di operatori sono in crisi,
ma tutta la filiera ne risente a monte passando dall'industria
fino ad arrivare all'agricoltura. Per guardare al futuro con più
fiducia, sosteniamo le richieste al Governo di AssoBirra perché
il settore torni trainante per la ripresa del Paese". Nei mesi
della pandemia i produttori di birra, con un importante sforzo
logistico, hanno messo in sicurezza i dipendenti per mantenere
'accesi' i birrifici e garantire alla Gdo regolare fornitura di
prodotto. Ma il sostanziale blocco del canale Ho.Re.Ca. non è
stato compensato dalle vendite del canale moderno. (ANSA).
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Birra: settore chiede detassazione per rilancio fuori casa
Riduzione accise e sostegno all'Ho.Re.Ca. sono le proposte