(ANSA) - ROMA, 05 NOV - Salvare le arance italiane dalle
malattie che entrano nel Paese insieme agli agrumi importati. Lo
chiede Confagricoltura, sollecitando maggiori controlli alle
frontiere, dopo che la macchia nera (CBS-Citrus Black Spot) è
stata riscontrata anche in Campania su prodotti provenienti dal
Sud-Africa. Questa fitopatia, da cui l'Europa è indenne, era
stata intercettata già lo scorso luglio in due porti siciliani e
l'Unione europea era intervenuta per bloccare le importazioni
dall'Argentina. In quest'occasione, invece, è stato lo stesso
Sud Africa a stabilire, in modo autonomo, di non spedire più
verso l'Unione arance Valencia provenienti dalle zone infette;
una decisione limitata però solamente a questa varietà.
Secondo l'Organizzazione, il rischio che corrono le imprese
agrumicole italiane è altissimo, un comparto che vale quasi 1
miliardo di euro, più della metà è rappresentato soltanto dalle
arance di cui siamo i tredicesimi produttori mondiali. E' quindi
evidente la necessità di rispettare il principio di precauzione
per poter preservare il territorio dall'ingresso di pericolose
malattie, così come quello di reciprocità, per consentire ai
produttori nazionali di operare nelle stesse condizioni dei
competitor. Con l'approvazione della riforma del sistema
fitosanitario nazionale, il livello di garanzia sulle merci
importate dovrebbe essere maggiore. "La posta in ballo - rimarca
il presidente della Federazione nazionale agrumicola di
Confagricoltura Gerardo Diana - è altissima, soprattutto in
questo delicato momento. Occorre che le autorità vigilino con
attenzione, stringendo i controlli sui flussi di merci in
ingresso, per verificare che tutti i requisiti vengano
rispettati, a cominciare dalle arance provenienti dal Sud-Africa
sempre più presenti sul mercato nazionale". (ANSA).
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Confagri, più controlli per salvare agrumi da import infetto
Malattia 'macchia nera' in Campania su arance del Sud Africa