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Girasole 'buono' e green scala il mercato degli oli di semi

Assitol, con l'80% di acido oleico è tra le grandi novità

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 12 FEB - Scatta il business del girasole 'buono' 100% italiano che, con oltre l'80% di acido oleico, sta conquistando il mercato dei semi oleosi. Un modello di sostenibilità basato su tracciabilità, tecnologia e agricoltura di precisione, come fa sapere Assitol, l'Associazione Italiana dell'Industria olearia ad Olio Officina Festival. "E' una delle grandi novità nel panorama agroalimentare - ha spiegato il presidente del Gruppo oli da semi di Assitol, Carlo Tampieri - il consumatore ne sa ancora poco, ma ci chiede produzioni sostenibili e italiane e l'altoleico va proprio in questa direzione". Si tratta di una varietà con un alto contenuto di acido oleico, grasso monoinsaturo presente anche nell'olio di oliva, ma non nel girasole convenzionale, consigliato per le sue qualità salutistiche e per la resistenza alle alte temperature. Non è un Ogm, spiegano dall'associazione, ma è una diversa varietà dell'originale ottenuta attraverso incroci di diversi ibridi; a vederli sono identici quello che cambia è la loro composizione. Oggi il 90% del girasole coltivato in Italia è di questa varietà per una produzione di semi di 270 mila tonnellate, insufficiente a coprire la domanda interna ed estera, essendo utilizzato nell'alimentare, nella zootecnia e per il biodiesel. Un modello di sostenibilità, spiegano dall'Associazione, visto che dagli scarti si ottiene energia verde mentre l'acqua viene utilizzata per il raffreddamento degli impianti, ma anche nella coltivazione. Horta, azienda spin off dell'Università Cattolica di Piacenza, ha infatti sviluppato un sistema 4.0 che affianca gli agricoltori nella gestione razionale e sostenibile della coltura e nei trattamenti fitosanitari. (ANSA).

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