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Dal respiro delle cavallette il futuro della bioedilizia

La filosofia vincente di Daniela Ducato, campionessa innovazione

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 11 NOV - La filosofia del suo lavoro è avere una filosofia. Con tutti i "libri" cari ai grandissimi del pensiero, da Talete in poi: etica, estetica, natura. Sì, natura: il suo modo di fare edilizia (ma ormai i suoi biomateriali non servono solo per le case) si è ispirato ad esempio alle cavallette. Daniela Ducato, l'imprenditrice sarda che è stata insignita del titolo di Cavaliera della Repubblica dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella con la motivazione "campionessa mondiale di innovazione, orgoglio della nostra Italia migliore", lo ha raccontato, intervistata dall'ANSA, in un incontro organizzato da Giulia giornaliste al FestivalScienza di Cagliari. "Tutto ciò che ci circonda ci può dare un suggerimento - spiega - studiando l'apparato respiratorio di una cavalletta si riesce a capire come catturare l'aria e tenerla ferma. Un meccanismo perfetto che può essere adottato anche dall'industria. Ma gli esempi sono tanti. Guardando il mondo con gli occhi di una cavalletta si può fare innovazione".

Fiera e orgogliosa delle sue creature: i biomateriali. Ne ha realizzato cento diversi e per questo è stata pluripremiata in Italia e all'estero. Fatti con materiali di scarto. "Preferisco chiamarli eccedenze - osserva - ma se li chiamiamo scarti preziosi, allora sono d'accordo anch'io". Ma che scarti sono? "Noi lavoriamo le eccedenze senza consumare acqua, senza petrolio, senza consumare il suolo. Non si può usare la terra per avere tutto vegetale: ci vorrebbero sei pianeti. E invece si deve coltivare per il cibo e per i tessili, per mangiare e vestirsi. E poi usare le eccedenze".

La sua creatività e le sue innovazioni sono state messe a disposizione delle aziende di famiglia: collabora con La Casa Verde CO2.0, Edizero Architecture for Peace e Agritettura Lab.

Lei, che non si definisce imprenditrice, ma "contadina dell'edilizia". Per sua scelta ha deciso di tenere le "mani libere": non ha quote e non amministra società, non è in comunione dei beni. "Non ho paura del potere - dice - Anzi. Mi sento di esercitarlo con la forza delle mie idee per contribuire ad un futuro migliore: libera però da ogni condizionamento".(ANSA).

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