(ANSA) - ROMA, 21 SET - I boschi di castagno in Italia hanno
oggi una minaccia: il "cinipide galligeno del castagno"
(Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu), noto come "vespa cinese". Un
parassita originario del Nord della Cina che, in due decenni, ha
già causato una riduzione della produzione di castagne del 20%.
L'allarme viene dall'ISPRA (il centro studi del Ministero
dell'Ambiente), che ha pubblicato un rapporto sui metodi per
difendere i nostri castagneti dall'attacco di questo parassita.
La sua diffusione è avvenuta attraverso materiale vivaistico
infetto. Nel nostro paese non sono autorizzati prodotti chimici
per il controllo del cinipide nei castagneti. I trattamenti
sperimentali con insetticidi non hanno dato risultati
confortanti: il loro impiego anzi ha causato un incremento dei
livelli di infestazione, uccidendo i parassiti che limitano la
proliferazione della vespa.
Per l'Ispra, il contrasto migliore al cinipede è proprio la
diffusione di questi parassiti, che utilizzano il Dryocosmus
kuriphylus come fonte alimentare, sviluppandosi a sue spese. Tra
questi insetti ci sono diverse specie del genere Torymus, in
particolare il Torymus sinensis. La lotta biologica con questo
ha trovato già una vasta diffusione in molte regioni italiane -
ad esempio Piemonte e Toscana - con significativi successi.
(ANSA).
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Castagneti italiani vittime di vespa cinese, -20% produzione
Ispra, per contrastarla efficace il ricorso a parassita