(ANSA) - ROMA, 15 GIU - Un nuovo video dell'associazione
Essere Animali mostra le condizioni delle galline allevate in
Italia per la produzione di uova. Le immagini provengono dal
lavoro di investigazione svolto in dieci allevamenti intensivi
situati in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, regioni che da
sole coprono quasi la metà della produzione nazionale, nel 2017
pari a 10,2 miliardi di uova.
L'associazione ha filmato le condizioni degli allevamenti in
gabbia e 'a terra', in cui sono rinchiuse oltre 34 milioni di
galline, il 92% di quelle allevate in Italia. Animali che vivono
rinchiusi in capannoni senza poter accedere ad un'area
all'aperto, né vedere la luce del sole.
"Condizioni innaturali di vita - scrive la ong in un
comunicato - che spingono le galline ad ammalarsi, a sviluppare
comportamenti autolesionisti o ad aggredirsi fra loro, al punto
che tutte sono mutilate appena nate del becco, proprio per
limitare queste ferite".
Selezionate geneticamente, alimentate con cibi iperproteici
ed esposte a luce artificiale, le galline diventano macchine ad
alta produttività capaci di deporre fino a 300 uova l'anno,
contro le 100 che riuscirebbero a fare in un contesto naturale.
Ma a questi ritmi di sfruttamento e con una vita di privazioni
si esauriscono presto. Non appena la loro produttività cala, a
circa 1 anno e 8 mesi di vita, sono mandate al macello, ancora
giovanissime. I pulcini maschi, che non depongono uova e la cui
carne non ha valore commerciale, sono uccisi negli incubatoi,
tritati vivi come un rifiuto.
Ogni uovo commercializzato è contraddistinto da un numero da
0 a 3 che identifica la tipologia di allevamento. I più diffusi
sono gli allevamenti in gabbia, il 60% del totale, in cui sono
prodotte le uova con il codice 3. Ogni animale ha a disposizione
750 cmq, poco più che un foglio da stampante in cui non riesce
nemmeno ad aprire le ali. Le immagini mostrano galline che
versano in uno stato di profonda apatia e con evidenti problemi
di plumofagia, una patologia che le porta a strappare le penne a
sé stesse o alle compagne. Frequenti sono i problemi alle zampe
a causa della crescita incontrollata delle unghie, che non si
consumano e si attorcigliano pavimento della gabbia, fatto di
rete metallica.
Negli allevamenti 'a terra', definiti dal codice 2, la legge
invece impone che in un metro quadrato vi siano 9 galline. Non
vi sono gabbie ma il sovraffollamento è evidente. La mancanza di
luce solare provoca comunque anemia, visibile nelle creste
abbassate e nelle zampe pallide, mentre il continuo contatto con
la lettiera, che assorbe escrementi e urina, favorisce le
infezioni agli arti inferiori.
In Italia solo l'8% delle uova proviene da allevamenti
'all'aperto' o 'biologici', contraddistinti rispettivamente con
il codice 1 e 0. Qui le galline hanno accesso ad uno spazio
all'aperto per alcune ore al giorno, ma anche questa produzione
implica l'uccisione dei pulcini maschi e delle galline a fine
ciclo.
"Ogni italiano - conclude l'associazione - mangia circa 140
uova l'anno, a cui si aggiungono altre 76 uova utilizzate come
ingredienti in pasta e dolci già pronti. Con questi numeri, è
necessario l'allevamento intensivo". (ANSA).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Video e foto shock di galline ovaiole in allevamenti
Immagini girate in Nord Italia da ong Essere Animali