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Agrolimentare made in Italy, 50% dei cinesi non lo conosce

Nomisma, per 7 su 10 vino è francese. Ok pasta e Barolo

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA - Metà dei cinesi non conosce i prodotti agroalimentari italiani, mentre 7 su 10 associa il vino alla Francia. Pasta e Barolo sono comunque le produzioni made in Italy più conosciute. Lo rivela un estratto dell'indagine dell'Osservatorio Paesi terzi di Business Strategies sul posizionamento del made in Italy in Cina, condotta da Nomisma Wine Monitor su un campione di mille cittadini dal reddito medio-alto residenti a Pechino e Shanghai. Si scopre così che quando si parla di vino sono solo 2 cinesi su 10 che si orientano verso l'Italia; un risultato che migliora leggermente quando si parla di cibo, con il Belpaese menzionato da un quarto del campione dietro al Giappone (37%), ma prima di Francia (15%) e Usa (14%).

Secondo l'indagine è la pasta la più conosciuta dai cinesi nominata dal 31% di coloro che danno un'indicazione di prodotto, seguita dai brand Ferrero (10%) e Illy (4%). E mentre restano appena fuori dal podio la pizza (4%) e l'olio d'oliva (3%), a sorpresa il Tiramisù batte spaghetti, Barilla, formaggio e maccheroni. La classifica del vino vede premiati Barolo (13%), Amarone (7%) e Chianti (6%), seguiti però da risposte come "Piemonte", "Docg", "Italia", "vino italiano", "vino rosso" e "Toscana", indicazioni che evidenziano una sostanziale confusione culturale rispetto al prodotto italiano. "L'equazione Italia-buona tavola non può ancora essere data per scontata in Cina - commenta Silvana Ballotta, Ceo di Business Strategies - a fronte di un mercato in crescita e di un primo trimestre record a +41,4% per il nostro vino, solo la metà dei consumatori dimostra di saper associare al nostro Paese almeno un prodotto enogastronomico". Una falla di conoscenza e di promozione che si traduce in un deficit di comprensione per i consumatori e in una conseguente difficoltà di posizionamento per i produttori. (ANSA)

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