Con l'applicazione provvisoria dell'accordo di libero scambio
tra Europa e Canada, Ceta, continua la discesa del 46% delle
importazioni di grano canadese e aumentano del 12% le
esportazioni agroalimentari italiane verso il Canada che vede in
pole position il vino Made in Italy, in crescita dell'11%, quale
primo comparto tra le vendite estere agroalimentari italiane. E'
quanto emerge dalle analisi condotte dall'Ufficio Studi
Cia-Agricoltori Italiani durante il primo trimestre.
Se queste ultime tendenze venissero confermate a fine anno,
stima Cia-Agricoltori Italiani, le importazioni di frumento
canadese dalle 796 mila tonnellate del 2017 (erano 1,2 milioni
nel 2016), scenderebbero a 430 mila; le esportazioni
agroalimentari verso il Canada varrebbero circa 910 milioni di
euro e le vendite di vino Made in Italy sul mercato canadese
salirebbero a 370 milioni di euro. Dall'applicazione in via
provvisoria del Ceta, ''stiamo indubbiamente registrando un dato
positivo che conferma il mercato canadese, importante sbocco
commerciale per l'agroalimentare italiano. Stando a questo trend
-commenta Cia- i vantaggi commerciali per il nostro Paese
sarebbero tangibili e indiscutibili. In un momento di profonda
crisi del multilateralismo, dove dazi, innalzamento di barriere
e ostacoli al commercio internazionale la fanno da padrone
-conclude la Confederazione- gli accordi bilaterali, se ben
gestiti e governati, rappresentano un'opportunità da cogliere''-
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Da accordo Ue-Canada vantaggio concreto per Italia
Cia, crolla import grano -46% mentre sale export vino 11%