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Il melograno si afferma in Veneto con start up di giovani

Prodotti bio e innovativi che usano buccia come packaging

Redazione Ansa

ROMA - Il melograno arriva in Veneto grazie alla start up "MeloVita" fondata da cinque giovani con l'intenzione di portare sul mercato prodotti bio e innovativi.

L'obiettivo della start up è la produzione di succhi, marmellate e snack bio sgranati per i circuiti della ristorazione, della grande distribuzione, delle vending machine e perché no per l'industria farmaceutica e l'omeopatia viste le innumerevoli proprietà salutistiche del melograno. Per rendere più appetibile il prodotto ai consumatori, i neo imprenditori hanno pensato anche ad una varietà con i semi morbidi per facilitarne l'impiego in cucina e nell'alimentazione in genere. La sperimentazione punta, inoltre, all'uso della buccia non più come scarto ma come riciclo per il packaging delle confezioni stesse. Il fiore all'occhiello della gamma sarà una confezione di arilli (la parte edibile del melograno) ready to eat semplicemente con un cucchiaino, in maniera estremamente comoda, senza sporcarsi le mani e con un notevole risparmio di tempo.

L'idea innovativa è venuta ad Andrea Barbetta, 27 anni, agricoltore padovano con la laurea in scienze agrarie, che nella sua impresa ha trascinato altri colleghi universitari, Atena Margola, Silvia Friso con una laurea in comunicazione, Elena Migliorini tecnologa alimentare che a sua volta ha coinvolto il fratello Fabio, giovane imprenditore agricolo. Il progetto, che ha vinto il concorso di Coldiretti Veneto "impresa per il futuro" nella sezione start up, sarà presentato in conferenza stampa l'8 giugno a Mestre presso la sede dell' organizzazione agricola.

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