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Agricoltura:Cia, attivare un 'Codice emergenza' per calamità

Serve legislazione unica che agevoli gli interventi

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 30 MAR - Un "Codice d'emergenza" da attivare in caso di calamità ed eventi catastrofici per mettere all'angolo le lente e farraginose procedure amministrative del caso. A richiedere una legislazione unica per le emergenze è la Cia-Agricoltori Italiani, in occasione della sua Conferenza economica in corso a Bologna. Infatti terremoti, dissesto idrogeologico, cambiamenti climatici e consumo di suolo sono fattori che minano la crescita dell'agricoltura e in generale dell'economia nazionale - osserva la Cia nel panel pomeridiano della Conferenza dedicato a 'agricoltura e territorio'.

L'agricoltura, sottolinea la Confederazione agricola, si propone sempre di più come il volano sul quale puntare per uscire dalla situazione di stallo dell'economia nazionale. Ma per farlo è necessario rimodulale gli equilibri con il territorio, iniziando dalle aree interne. "La Confederazione - afferma il vicepresidente nazionale della Cia Alessandro Mastrocinque- sta sviluppando una serie di iniziative e di progetti rivolti in particolare alle aree interne del Paese". "Il lavoro messo in atto, assieme a molte amministrazioni pubbliche e associazioni è stato reso più gravoso, e al contempo si è rivelato cruciale - aggiunge - in un anno terribile proprio per queste zone", riferendosi al terremoto del Centro Italia e all'ondata eccezionale di maltempo abbattutasi sul Mezzogiorno. "Questo obbliga a dover trovare soluzioni a problemi che esulano dalle dinamiche di mercato - prosegue Mastrocinque - e riguardano piuttosto situazioni non prevedibili ma che sempre più spesso mettono in ginocchio il comparto". Il consumo di suolo è un altro punto su cui bisogna lavorare per difendere il territorio, osserva Mastrocinque, perchè "compromette l'integrità di paesaggi e scenari unici. Una fonte di ricchezza che supera il valore puramente estetico ma diventa una somma di fattori economici, legati anche al giro d'affari delle produzioni certificate Dop e Igp".

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