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Pomodoro industria:Anicav, retromarcia Australia importante

"Eliminato pericoloso precedente in contenzioso antidumping"

Redazione Ansa

L'Australia ha revocato o ridotto sensibilmente le misure antidumping sulle conserve di pomodoro italiane, azzerando i dazi annunciati a febbraio 2016 per La Doria Spa e riducendo sensibilmente (dall'8,4% al 4,8%) quelli per la Feger Spa, le due aziende nazionali che erano finite nel mirino delle autorità di Canberra e che sono rappresentative, come precisa l'Anicav in una nota, di circa il 40% del mercato australiano di pomodori in scatola. "La decisione assunta da Canberra è particolarmente significativa in quanto elimina un pericoloso precedente che avrebbe potuto essere utilizzato per bloccare le esportazioni di prodotti agricoli trasformati nell'Unione Europea" ha commentato Antonio Ferraioli, presidente Anicav e vice presidente di Federalimentare con delega alla prima trasformazione.

"Voglio ringraziare - ha proseguito Ferraioli - il Governo Italiano per la grande attenzione avuta su questa vicenda, in particolar modo il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda e il Sottosegretario al commercio estero Ivan Scalfarotto. Un positivo esempio di collaborazione Imprese-Istituzioni che ha permesso, anche grazie ai parlamentari europei Paolo De Castro e Alessia Mosca, l'intervento netto e deciso della Commissaria Ue al commercio Cecilia Malmstrom". "Questa decisione - ha aggiunto Giovanni De Angelis, direttore generale dell'Anicav - ci fa ben sperare in una positiva conclusione anche della recente ultima indagine avviata nei confronti delle nostre aziende conserviere. Il riesame del ricorso presentato da Feger e La Doria ha giustamente considerato che gli aiuti conferiti agli agricoltori non hanno avuto alcun impatto sui prezzi pagati dalle nostre aziende di trasformazione per l'acquisto di pomodoro fresco e che quindi, gli aiuti comunitari al sistema agricolo non possono in alcun modo essere considerati ai fini del calcolo del margine di dumping".

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