PADOVA - Il comparto della zootecnia da carne sta attraversando
una crisi senza precedenti dovuta alla
combinazione di vari fattori legati alla crisi economica e a un
problema di disinformazione. Il dato registra -6% in un anno dei
consumi di carne bovina (un trend negativo che si protrae da
anni) e un netto calo delle importazioni di carni estere, più
competitive rispetto alle nostre carni nazionali (ad esempio:
dal 2012 ad oggi le importazioni di carni polacche sono
aumentate del +63%). Lo rileva l'Azove-Organizzazione produttori
carni bovine che ha organizzato a Padova un convegno per
affrontare le tematiche del settore e definire le prospettive
future.
La conclusione per Azove non può che essere una: si consuma
meno carne, ma il calo dei consumi è tutto a scapito della
produzione nazionale. Alla contrazione dei consumi e alla
concorrenza straniera va aggiunta la costante pressione
mediatica - dice l'Organizzazione - a cui è soggetto il comparto
in seguito, anche, alle dichiarazioni dell'Oms, malgrado in
Italia il consumo medio di carne bovina (350 grammi/settimana
pro-capite) sia nettamente inferiore ai quantitativi massimi
raccomandati dai più importanti organismi scientifici. Una
situazione di crisi che per Azove "la Regione Veneto non può
sottovalutare dal momento che è proprio il Veneto il principale
produttore di carni bovine con oltre un quarto del patrimonio
zootecnico nazionale. Nel Veneto - osserva -, come nel resto del
Paese, gli allevatori stanno vendendo le loro carni sotto costo,
pressati da una parte dagli elevati costi di produzione, legati
all'utilizzo di materie prime di qualità e al rispetto della
normativa sul benessere animale e dell'ambiente, dall'altro alla
concorrenza straniera". Per questi motivi Azove dichiara di
essersi fatta portavoce dell'intera filiera con la volontà di
chiedere alle istituzioni due azioni fondamentali da attuare
urgentemente: la promozione di una corretta informazione al
consumatore sulle modalità di allevamento e sulle proprietà
nutrizionali della carne, parallelamente ad una politica mirata
di rilancio e valorizzazione della qualità della carne italiana
e delle produzioni nazionali, che assuma come valori base ed
inalienabili la sicurezza alimentare e il benessere animale.
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Sos produttori, crisi nera per carne bovina, -6% consumi
Penalizzati da allarmismo media e concorrenza estera