(ANSA) - MILANO, 29 APR - Rischia di finire in Cina uno dei
più grandi roseti privati italiani, una vera e propria
collezione di forme, colori e profumi, dove vengono custodite
oltre 1300 varietà di rose, comprese alcune delle più antiche e
rare del mondo, e che si trova a Ciliverghe di Mazzano, in
provincia di Brescia.
Adriana Balzi e suo marito, che da oltre 30 anni hanno creato
il roseto e si dedicano alla coltivazione delle rose (ma anche
di piante da frutto tradizionali: hanno difatti salvato
dall'oblio oltre cento specie rare e dimenticate del patrimonio
botanico locale), stanno per abbandonare la loro attività di
coltivatori ma non sono riusciti al momento a trovare alcun ente
pubblico o associazione in grado di acquistare la loro
collezione.
''L'unica offerta che abbiamo ricevuto per Rose Fiorentissime
(questo il nome del roseto) è arrivata proprio da privati cinesi
- spiega Adriana Balzi - e sarebbe un peccato. Perchè il lavoro
italiano, la nostra fatica nel salvaguardare rose create dai
maggiori ibridatori del mondo, se ne andrebbe insieme alla
nostra collezione messa insieme in tanti anni''.
I titolari del roseto fino ad oggi hanno retto le spese con
la vendita nelle fiere nazionali e internazionali di piante ma
oggi i costi sono diventati insostenibili. ''Penso di poter dire
che il nostro roseto, in Italia, è secondo solo al celebre
roseto Fineschi di Arezzo, che è tra i più grandi e famosi del
mondo - spiega la proprietaria - Noi più che per la quantità ci
caratterizziamo per la qualità e la rarità delle essenze
presenti, tra cui piante antiche risalenti al secolo scorso e
addirittura all'800. Siamo l'unico partner italiano del più
grande Roseto botanico del mondo, che è quello di Sangerhausen
in Germania, per conto del quale custodiamo alcune varietà.
In vendita con la collezione di rose, moltissime delle quali non
sono più in commercio, è anche il progetto del roseto, che
prevede stanze a giardini all'italiana popolati da rose
declinate secondo il colore, sull'estensione di un
ettaro''.(ANSA).
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Rischia di finire in Cina uno dei più grandi roseti italiani
Collezionisti bresciani non trovano enti pubblici interessati