(ANSA) - CAMERINO (MACERATA), 1 DIC - Si tiene giovedì 3
dicembre a Camerino il primo storico raduno delle Comunanze
agrarie delle Marche, quelle forme ultrasecolari di proprietà
collettiva che nella regione gestiscono fino a 70mila ettari di
terreni (quasi un decimo dell'intero territorio marchigiano), il
più delle volte nelle zone interne e montane. L'iniziativa è
organizzata da Coldiretti Marche e Federforeste. Le comunanze
agrarie (chiamate anche università agrarie) sono antiche
associazioni di abitanti di una determinata area che gestiscono
collettivamente, spesso da secoli, delle "fette" di territorio.
Possono riunire, ad esempio, tutti i residenti di una
determinata frazione, oppure essere composte, per statuto, solo
dai discendenti delle famiglie che ne composero il primo nucleo.
Ci sono delle comunanze che gestiscono un bosco, curandone la
"manutenzione" e ricavandone poi la legna per riscaldare le case
del paese, ma anche chi amministra i pascoli, affittandoli ai
pastori, per utilizzare le risorse per il miglioramento del
proprio territorio. E in passato c'era anche chi pagava il
medico condotto per gli abitanti. Forme mutualistiche vecchie
anche di cinque secoli, a volte neppure censite, che, secondo
Coldiretti Marche e Federforeste, potrebbero rappresentare
un'occasione per tornare a creare lavoro nelle aree interne,
attraverso una più efficiente gestione associata e sfruttando
anche le opportunità offerte dai fondi europei del nuovo Piano
di sviluppo rurale.
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Agricoltura: primo raduno antiche Comunanze agrarie Marche
Proprietà collettiva, da secoli gestisce 70 mila ettari terreni