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Olio: 1 litro su 2 consumato fuori da Paesi produzione

Consorzio Extravergine Qualità, più uliveti nel mondo, Italia no

Redazione Ansa

Il consumo dell'extravergine diventa sempre più globale, col prodotto-principe della Dieta Mediterranea che conquista tavolate sempre più lontane. ''Ormai quasi una bottiglia di olio su due, il 45%, è consumata fuori dai Paesi di produzione'' ha detto Mauro Meloni, direttore del Consorzio Extravergine di Qualità, nel sottolineare che ''negli ultimi 50 anni l'oliveto mondiale cresce a ritmi dell'1,5% l'anno mentre l'Italia, pur rimanendo tra i principali produttori su scala planetaria, sembra creder meno nell'olivicoltura e ha ettari di produzione stabili, se non in decremento''.

La produzione di olio d'oliva continua a caratterizzarsi come mediterranea: ''solo il 2,5% è fuori da questa area'' sottolinea ancora Meloni ma ''mentre gli olivicoltori crescono nel Nuovo Mondo, l'Italia continua a produrre mediamente 400mila tonnellate l'anno che nel 1960 rappresentavano il 30% della produzione mondiale, mentre oggi il 15% per la crescita esponenziale dell'olivicoltura spagnola che sta conquistando anche premi per qualità''.

''Meno boschi, più olivi'' è l'appello espresso dall'ideatore di Olio Officina Festival e autore dell'"Atlante degli oli italiani" Luigi Caricato nel primo week end di 'Frantoi aperti' in occasione dell'incontro 'La Fenice d'Oro' nato per promuovere la cultura dell'Olio Dop Umbria.

L'Italia ha 43 denominazioni, di cui 1 Igp, nell'olio ma le più importanti sono appena quattro, Toscano, Terra di Bari, Umbria, e Mazara del Vallo che insieme, precisa infine Meloni, esprimono il 74,3% del mercato.(ANSA).

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