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Olio: La Pietra, piano olivicolo nazionale priorità per settore

Dobbiamo riorganizzare le Dop e creare interprofessionale unica

Redazione Ansa

 "Valorizzare il settore olivicolo significa promuovere il made in Italy nel suo complesso". Così il sottosegretario al Masaf, Patrizio La Pietra, nel suo intervento alla prima riunione dell'intergruppo parlamentare per le "Strategie di sviluppo e valorizzazione del settore olivicolo", in Senato.
    "L'obiettivo comune è quello di mettere a disposizione degli olivicoltori italiani - ha detto - gli strumenti utili per tornare a occupare il primo posto nella classifica dei maggiori produttori al mondo. Consumiamo più olio di quanto ne produciamo e quindi occorre un piano olivicolo nazionale per ampliare la nostra produzione. Dobbiamo riorganizzare le Dop e creare una interprofessionale unica in grado di dare impulso al settore e su questo punto specifico auspico la fattiva collaborazione di tutti i protagonisti del comparto".
    Allo stesso tempo, secondo La Pietra, va stabilizzata la situazione in Puglia, dove si produce il 50% dell'olio italiano.
    "Mentre si susseguivano le polemiche politiche - ha continuato - la Xylella è arrivata dal Salento a lambire l'area agricola intorno a Bari, mettendo a rischio l'intera produzione pugliese.
    Nel tempo sono stati messi a disposizione 300 milioni, ma quando mi sono insediato al Masaf ho preso atto dell'assenza di un piano strategico, senza il quale è del tutto evidente che si investono risorse, ma non si ottengono i risultati".
    Rispondendo all'intervento dell'onorevole Giuseppe Conte il sottosegretario La Pietra ha fatto chiarezza sul prezzo in crescita: "gli olivicoltori hanno diritto ad avere un giusto prezzo al loro prodotto, altrimenti le coltivazioni, prive di redditività, verranno abbandonate, a tutto vantaggio della concorrenza estera".
    La Pietra ha concluso invitando l'intergruppo "a riflettere sull'importanza di lavorare sulla innovazione nella produzione, recuperare gli oliveti abbandonati, intensificare ove possibile la produzione, così da poter garantire il rilancio del settore riportandolo nella posizione che gli compete". 
   

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