(ANSA) - PARMA - ''Le stelle che i nostri team di ispettori
hanno attribuito a 367 ristoranti sono un indubbio
riconoscimento della ricchezza e diversità regionale della
gastronomia italiana, fatta di prodotti, territorio e
genuinità''. Ed è sempre appassionante vedere come gli chef e
tutte le persone alla guida di questi ristoranti diano vita e
linfa alla scena culinaria italiana, armonizzando rispetto delle
tradizioni e innovazione" ha detto Gwendal Poullennec, nuovo
Direttore Internazionale Guide Michelin. Poullennec, appena
rientrato da Bangkok, ha annunciato un 2019 con molte novità
editoriali con nuove mete. ''Quando il gruppo approva nuove
edizioni è vero che guarda anche alle potenzialità come mercato
pneumatici - ha detto il responsabile di 32 edizioni, da New
York a Kyoto - ma ci sono realtà come ad esempio Singapore dove
abbiamo voluto valorizzare la creatività in cucina e la gamma di
materie prime''. La Guida Michelin nasce in Francia nel 1900.
Era una piccola guida che avevano voluto i fratelli Édouard e
André Michelin, i fondatori della Michelin, per aiutare le poche
migliaia di automobilisti francesi alle prese con un viaggio
che, allora, era spesso avventuroso. Conteneva informazioni
pratiche (dove fare rifornimento, dove trovare un'officina, dove
cambiare i pneumatici) e indicazioni su dove mangiare e dormire.
In Italia, la prima Guida Michelin è del 1956. La Guida Michelin
nasce quindi come aiuto per chi viaggia, come ogni prodotto
(pneumatici, carte e guide) Michelin, e continua ad esserlo. I
rigorosi criteri di selezione, applicati in modo omogeneo in 30
Paesi, rendono la Guida Michelin un riferimento nel campo della
ristorazione. Gli ispettori Michelin operano in modo anonimo
seguendo una consolidata metodologia in tutto il mondo e pagano
il conto al ristorante, valutando esclusivamente la qualità
della cucina in base a cinque criteri definiti da Michelin:
qualità dei prodotti, gusto e abilità nella preparazione dei
piatti e nella combinazione dei sapori, cucina rivelatrice della
personalità dello chef, rapporto qualità/prezzo e continuità nel
tempo e nel menu. Questi criteri sono rispettati dagli ispettori
Michelin in Italia, come in Giappone o in Cina e negli Stati
Uniti. Ne consegue che la qualità di un ristorante tre stelle è
la stessa a Firenze e a New York, così come dev'essere
equiparabile la qualità di un ristorante una stella a Napoli e a
Londra. (ANSA).
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Guida Michelin: Poullenec,ricchezza Italia vale 367 stellati
La 'Rossa' è nata in Francia nel 1900, oggi fotografa 32 Paesi