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Eurocamera, non vietare la pesca a strascico nelle zone protette

Il Parlamento europeo chiede un approccio più equilibrato alla proposta della Commissione Ue

Redazione Ansa

(ANSA) - BRUXELLES, 19 GEN - Il Parlamento europeo chiede un approccio più equilibrato rispetto alla proposta della Commissione europea di vietare la pesca mobile sui fondali nelle aree marine protette. E' uno dei punti contenuti nelle tre relazioni approvate ieri dagli eurodeputati rispetto alle proposte del pacchetto pesca dell'esecutivo comunitario.
    L'Eurocamera chiede un approccio più equilibrato per definire le aree marine protette, lamentando le eccessive semplificazioni della Commissione nella proposta di una graduale eliminazione della pesca mobile sui fondali in tutte le aree marine protette entro il 2030. Gli eurodeputati chiedono equilibrio e partecipazione dei pescatori alla definizione e l'implementazione di queste aree.
    Il rapporto 'Piano d'azione dell'Ue: proteggere e ripristinare gli ecosistemi marini per una pesca sostenibile e resiliente' è stato approvato in plenaria con 402 voti, 95 contrari e 57 astensioni. Afferma che il piano d'azione della Commissione manca di coerenza con le altre priorità e lamenta che non sono state prese in considerazione adeguatamente l'aumento dei prezzi, crescita economica e occupazione. Secondo i deputati, il divieto della pesca mobile sui fondali, che rappresenta il 25% delle catture, avrebbe un impatto economico in molte regioni costiere, ostacolando l'allevamento dei molluschi. Chiudere delle zone a questa pratica potrebbe portare a conflitti ed esercitare pressioni su altre zone di pesca.
    L'invito alla Commissione è a considerare come obiettivo di gestione "sia i livelli ottimali degli stock ittici che le prestazioni socioeconomiche ottimali delle flotte".
    Nella relazione 'Stato dei lavori nell'attuazione della politica comune della pesca e prospettive future (371 voti favorevoli, 92 contrari e 92 astensioni), l'aula ha chiesto al Consiglio di fissare i totali ammissibili di catture per periodi superiori a quelli annuali o semestrali, per dare più certezze ai pescatori. Si chiede tra l'altro una migliore tracciabilità e un sistema di etichettatura adeguato, insistendo sul fatto che tutti i prodotti ittici, sia Ue che importati, rispettino gli stessi standard di sostenibilità ambientale e sociale. (ANSA).
   

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