(ANSA) - ROMA, 21 LUG - Le malattie zoonotiche, l'aspettativa
di vita degli animali in allevamento e la loro produttività sono
tutti fattori che producono un significativo impatto sulle
emissioni di gas a effetto serra. Ed è necessario adottare un
migliore approccio nella valutazione dell'impatto per consentire
ai paesi di tener conto dei progressi compiuti nei rispettivi
impegni nazionali sul clima. È quanto si legge nel rapporto
redatto dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per
l'alimentazione e l'agricoltura (Fao), insieme ai partner Global
Dairy Platform e da Global Research Alliance on Agricultural
Greenhouse Gases.
Sono, dunque, necessari maggiori investimenti per introdurre
sistemi di misurazione, notifica e verifica. Poiché non esiste
attualmente un metodo standardizzato per includere i
miglioramenti della situazione sanitaria degli animali negli
inventari nazionali sulle emissioni di gas a effetto serra o nei
contributi determinati a livello nazionale della maggior parte
dei paesi, l'importanza della salute animale, spesso, non trova
una chiara corrispondenza negli impegni assunti dai singoli
paesi per contrastare i cambiamenti climatici.
"Il settore zootecnico è un'indispensabile fonte di
nutrimento e sussistenza per oltre un miliardo di persone in
tutto il mondo", ha spiegato Donald Moore, Direttore esecutivo
di Global Dairy Platform. "Lo studio mostra in che modo i
governi e l'industria possono collaborare alla definizione di
soluzioni climatiche e contribuisce all'iniziativa globale per
il clima del settore lattiero-caseario denominata 'Pathways to
Dairy Net Zero' ('Percorsi verso l'impatto zero del settore
lattiero-caseario')," ha aggiunto. (ANSA).
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Clima: Fao,tutelare salute animale per ridurre effetto serra
Va migliorata misurazione dell'impatto con maggiori investimenti