(ANSA) - ROMA, 03 MAR - Le autorizzazioni di impianto dei
vigneti in Europea sono blindate al vincolo annuale dell'1% fino
al 2045. È quanto emerge dal negoziato sulla Pac in corso, come
fa sapere l'Informatore Agrario, che vede le speranze di
liberalizzazione di molti produttori italiani infrangersi contro
lo scoglio francese a tutela dello attuale. Se infatti Francia
e Spagna possono giocare ancora sull'aumento della quantità,
l'Italia è l'unico paese tra i big del vino a viaggiare già sui
massimi livelli di resa.
Secondo Corrado Giacomini dell'Università di Parma, il tetto
imposto per i produttori del Belpaese potrebbe essere superato
se si potessero trasferire le autorizzazioni tra Regioni.
Inoltre, la nuova Pac dovrebbe garantire la possibilità di non
perdere i diritti di reimpianto non utilizzati, di cui l'Italia
dispone per migliaia di ettari. Non mancano comunque le
criticità, come evidenzia il direttore per l'agricoltura e lo
sviluppo rurale della Regione Toscana, Roberto Scalacci, secondo
il quale i diritti di impianto sono una complicazione inutile e
la programmazione va fatta in modo ragionato a livello
territoriale e all'interno delle denominazioni di origine, con
l'accordo dei Consorzi e dei produttori. Per limitare
l'espansione 'non dop', secondo il direttore, dovrebbero
entrare in gioco regole di pianificazione territoriale e
ambientale, non economiche. Inoltre, se le autorizzazioni non
sono trasferibili si rischia di creare un sistema rigido che
limita l'accesso ai giovani e non incentiva il ricambio
generazionale. Stando ai calcoli dell'Oiv, l'Italia è l'unico
Paese tra i grandi produttori ad aumentare la superficie, di
oltre il 2% tra il 2014 e il 2019; questo quando nello stesso
periodo il vigneto francese è rimasto invariato, mentre quello
spagnolo si è addirittura rimpicciolito. (ANSA).
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Pac: quote di impianto dei vigneti Ue blindate fino al 2045
Italia tra i big è l'unico a toccare già massimi livelli di resa