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Patuanelli in Valpolicella, settore vino è nel rilancio Paese

Amarone uva vendemmia (foto Consorzio Valpolicella)

Redazione Ansa

VERONA - VERONA - Esordio nel settore vino per il nuovo ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli con la visita al Consorzio tutela vini Valpolicella, all'azienda Corte Figaretto a Poiano, alle porte di Verona.

"Il settore del vino va inserito a pieno diritto in un contesto di rilancio del Paese - ha detto il ministro -, e la Valpolicella ne è un esempio anche con la crescita di nuove aziende condotte da giovani".

"Con il Mise - ha aggiunto - si può lavorare su diversi fronti, dai rapporti commerciali fino al turismo, quest'ultimo troppo spesso affidato al moto spontaneo dell'ospite". Sul passaggio delle deleghe legate all'export, per il ministro Patuanelli "è una scelta che può dare quel supporto sin qui mancato: in molti Paesi infatti, a partire dalla Cina, se non c'è la diplomazia non si accede alle relazioni commerciali. Per questo il passaggio agli Esteri è stato determinato non da una scelta politica ma strategica. Il ministero dello Sviluppo economico manterrà comunque alcuni elementi strategici per l'export, come il concerto sul piano per l'internazionalizzazione del made in Italy, la supervisione - assieme agli Affari Esteri - dell'Ice e il ruolo delle Camere di Commercio nel mondo. Andrò con il ministro Di Maio all'estero - ha concluso - per supportare le imprese nel business".a Poiano, alle porte di Verona.

"Il settore del vino va inserito a pieno diritto in un contesto di rilancio del Paese - ha detto il ministro -, e la Valpolicella ne è un esempio anche con la crescita di nuove aziende condotte da giovani".

"Con il Mise - ha aggiunto - si può lavorare su diversi fronti, dai rapporti commerciali fino al turismo, quest'ultimo troppo spesso affidato al moto spontaneo dell'ospite". Sul passaggio delle deleghe legate all'export, per il ministro Patuanelli "è una scelta che può dare quel supporto sin qui mancato: in molti Paesi infatti, a partire dalla Cina, se non c'è la diplomazia non si accede alle relazioni commerciali. Per questo il passaggio agli Esteri è stato determinato non da una scelta politica ma strategica. Il ministero dello Sviluppo economico manterrà comunque alcuni elementi strategici per l'export, come il concerto sul piano per l'internazionalizzazione del made in Italy, la supervisione - assieme agli Affari Esteri - dell'Ice e il ruolo delle Camere di Commercio nel mondo. Andrò con il ministro Di Maio all'estero - ha concluso - per supportare le imprese nel business".

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