(ANSA) - ROMA, 24 OTT - "La norma sui fanghi da depurazione
punta a proteggere i cittadini e bloccare chi fino ad oggi ha
sparso veleno nei campi". Così in una nota il Ministro
dell'Ambiente Sergio Costa commenta le disposizioni sullo
smaltimento dei fanghi dei depuratori contenute nell'articolo 41
del decreto 'Genova e altre emergenze'.
"Non parliamo di fanghi industriali, ma di quelli provenienti
dalla depurazione di acque reflue derivanti da scarichi civili e
da insediamenti produttivi dell'agroalimentare - spiega Costa -.
Questi fanghi sono ricchi di sostanze organiche e vengono usati
come ammendanti. Fino ad oggi non sono mai stati adeguatamente
controllati, e nei campi potevano finire anche sostanze
inquinanti".
Secondo il ministro "gli idrocarburi presenti nei fanghi non
sono necessariamente pericolosi", come quelli naturali contenuti
nel burro, nel grasso delle carni o nell'olio d'oliva. A essere
pericolosi sono determinati idrocarburi di origine minerale.
"Questi sì che vanno individuati e misurati - chiarisce Costa -
proprio per evitare che criminali senza scrupoli possano
spandere qualunque cosa nei campi, come potenzialmente poteva
avvenire prima, senza che nessuno avesse mai gridato allo
scandalo".
Nell'articolo 41 del decreto Genova sono stati fissati limiti
agli idrocarburi e a sostanze come diossine, furani, selenio,
berillio, cromo, arsenico e altri microinquinanti pericolosi
come toluene e Pcb. "Qualora fossero individuati dai controlli
delle agenzie ambientali regionali, le Arpa, dall'Ispra o dalle
forze di polizia, permetteranno di scoprire l'esistenza di un
inquinamento e individuarne il colpevole. Non è quindi
un'autorizzazione ad inquinare, ma l'esatto contrario". (ANSA).
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Costa, la norma sui fanghi blocca gli inquinatori
"Abbiamo fissato i limiti a idrocarburi e sostanze pericolose"