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Centinaio, serve nuova etichettatura sull'origine degli alimenti

Non sufficiente indicazione provenienza Ue

Redazione Ansa

Il ministero dell'Agricoltura sta lavorando per fare in modo che l'etichettatura degli alimenti non indichi solo la provenienza dall'Ue. Lo ha annunciato il ministro dell'Agricoltura Gian Marco Centinaio durante l'audizione alle Commissioni di Camera e Senato per illustrare le linee programmatiche del suo dicastero.

"Come scritto nel Programma di governo, è prioritario, a tutela del Made in Italy, adottare un sistema di etichettatura corretto e trasparente che garantisca una migliore tutela dei consumatori - ha spiegato -. Il regolamento europeo n. 775 del 2018, approvato con il precedente Governo, non ci aiuta.

L'indicazione dell'origine della materia prima in etichetta, anche quando quella materia prima è un "ingrediente primario", è relegata alla mera provenienza UE: troppo poco per rassicurare il consumatore e garantire efficienti controlli. Per questo faremo ogni sforzo, anche a livello nazionale, per correggere questa impostazione".

Anche l'idea dell'Ue dell'etichetta 'a semaforo' che indichi cibi più o meno salutari è stata bocciata dal ministro. "Non condividiamo l'idea dell'etichetta nutrizionale cosiddetta "a semaforo", che riteniamo potenzialmente ingannevole e fuorviante. Proporremo invece un sistema identificativo a icona "a batteria", che consenta di visualizzare le componenti nutrizionali quali calorie, grassi, zuccheri e sale".

Quanto al contrasto alle frodi e all'italian sounding "è una priorità del Governo" ha affermato il ministro aggiungendo che "per essere realmente efficace il sistema dei controlli deve essere chiaro, rigoroso ma non vessatorio, riconoscibile e comunicabile ai consumatori, anche esteri". Nel 2017, ha ricordato, sono stati effettuati oltre 53mila controlli. "Gli interventi fuori dei confini nazionali e sul web si contano ormai a migliaia. Tuttavia l'attenzione del precedente Governo verso il rafforzamento della struttura di controllo è stata modesta".

L'Italia, ha aggiunto Centinaio, pretenderà da tutti gli stati membri dell'Ue che il livello dei controlli sia simile a quello italiano, e allargherà gli accordi già stretti con le piattaforme di e-commerce. "Allo stesso tempo - ha proseguito - è necessaria una sempre maggiore cooperazione con il mondo produttivo: la maggiore diffusione di strumenti come la diffida e la sempre maggiore telematizzazione delle attività burocratiche deve portare a controlli sempre più mirati e non vessatori".  

La proposta europea di riforma della Politica Agricola Comune (Pac) "non è all'altezza delle sfide che deve affrontare, perché non tutela sufficientemente il reddito degli agricoltori, sia per i tagli che per la mancanza di protezione dei settori più esposti" detto Centinaio secondo cui "la sfida principale dei prossimi mesi è la prossima riforma della Pac su cui la Commissione ha presentato le prime proposte di regolamento. Il 28% del reddito degli agricoltori dipende dal contributo Pac, i tagli porterebbero alla fuoriuscita di aziende dal circuito produttivo, con effetti negativi sull'ambiente. La Pac deve anche porsi il problema di come garantire i consumatori desiderosi di cibo di qualità, di sostenibilità e di sicurezza alimentare, tutti aspetti messi a rischio dalla globalizzazione e dalle aperture talora indiscriminate, dei mercati mondiali". L’Italia, ha aggiunto il ministro, è stata fortemente penalizzata nella fase 2014-2020. “La nostra posizione di contributore netto non è giustificata, e deve essere quindi assolutamente riequilibrata”.

Aumentano le quote assegnate all'Italia per la pesca del tonno rosso quest'anno ha annunciato il ministro. "Con riguardo specifico alla corrente campagna di pesca 2018, il contingente assegnato all'Italia è pari a 3.894,13 tonnellate, con un incremento rispetto al 2017, di circa 590 tonnellate - ha spiegato Centinaio - Faccio notare che quello varato sul tonno rosso è un provvedimento europeo su cui sono stati espressi molteplici dubbi da parte piccoli produttori. Sarà mia cura favorire la redistribuzione delle nuove quote così che il reddito sia condiviso alla maggior parte dei produttori". Nei prossimi giorni, ha aggiunto Centinaio, sarà emanato il provvedimento sul fermo biologico. "Le richieste del settore sono state ricevute e saranno accolte nella maggior misura possibile sula base di un consenso generale - ha spiegato il ministro, che ha criticato i ritardi nella erogazione delle indennità ai pescatori -. Il fermo si applicherà per 30/45 giorni fra il mese di luglio e il mese di ottobre, a seconda delle aree".

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