(Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni) sul tema:
"Aprire i cantieri dell'acqua e... riparte la Calabria".
Nel corso dell'incontro sono intervenuti Marsio Blaiotta
presidente Anbi Calabria, Benito Scazziota, tecnico Anbi,
Roberto Torchia, presidente Consorzio Ionio Crotonese, Giuseppe
Blasi, Capo dipartimento Mipaaf-Politiche europee internazionali
e sviluppo rurale, Massimo Gargano, direttore generale Anbi,
Nicodemo Oliverio, capogruppo Pd Commissione Agricoltura della
Camera e Pietro Molinaro presidente regionale di Coldiretti. Al
centro dell'incontro la grave carenza idrica che rischia di
danneggiare la produzione agricola regionale. "E' un fenomeno -
ha detto Oliverio - che è determinato dai cambiamenti climatici
in atto e con cui, ormai, dovremo fare i conti anche in futuro.
Esso, quindi, impone una riflessione sull'adeguamento della
strategia che dovremo perseguire non solo nel nostro Paese, ma a
livello europeo e che deve poggiare essenzialmente su due
pilastri: l'accumulo e la riserva delle acque attraverso la
ripresa di una politica dei grandi, medi e piccoli invasi e
l'ammodernamento delle reti e dell'innovazione nella loro
distribuzione e nel controllo. Due questioni su cui non solo la
Calabria, ma l'intero Paese è in grave ritardo. Per quanto
riguarda il problema degli invasi, abbiamo avuto nella nostra
regione investimenti cospicui nel corso degli anni che hanno
prodotto, però, solo una serie di grandi incompiute".
"Noi - ha detto ancora Oliverio - abbiamo ripreso queste
opere, ne stiamo facendo una dettagliata mappatura e abbiamo
programmato nel Por e nel Patto per la Calabria risorse
importanti (140 milioni) in questa direzione. Ma questo, lo
ripeto, è un fenomeno che deve essere affrontato a livello
nazionale ed europeo. In tal senso ho chiesto in sede di
Conferenza dei presidenti di Regione, alla presenza del
ministro, che il governo promuova a settembre-ottobre,
attraverso una iniziativa interministeriale, un incontro
nazionale sul problema dell'acqua alla luce dei cambiamenti
climatici e della siccità, perché vengano allocate risorse già
nella legge di stabilità di quest'anno. Risorse che non possono
gravare solo sul ministero dell'Agricoltura perché non
interessano solo la parte agricola, ma anche l'uso civile,
potabile e industriale di questo prezioso liquido".
"Per quanto riguarda il secondo pilastro che attiene alla
gestione e all'ammodernamento delle reti - ha sostenuto Oliverio
- credo che i Consorzi di Bonifica debbano svolgere un ruolo
importante. Essi hanno una funzione specifica, sono espressione
di interessi del mondo agricolo, delle aziende e delle imprese,
e non hanno bisogno di nessun ulteriore riconoscimento.
Personalmente non ho mai avuto, nei loro confronti, posizioni
pregiudiziali o atteggiamenti liquidatori. La loro funzione
rispetto all'ammodernamento e all'innovazione delle reti è
importante sia dal punto di vista progettuale, che realizzativo
e organizzativo. L'unico problema che pongo alla vostra
attenzione e su cui vi chiedo di riflettere è quello che
riguarda, soprattutto in un periodo di vacche magre, la
razionalizzazione della struttura consortile. Tutto ciò in piena
coerenza con la nostra scelta di liberare risorse per investirle
in settori veramente produttivi. E' per questo motivo che
abbiamo deciso di chiudere i mulini degli sprechi e delle
clientele che fino al 10 dicembre del 2014 sono stati largamente
foraggiati ed alimentati attraverso un approccio consociativo
che non ha suscitato nessuna protesta e nessuna levata di scudi.
Siamo partiti con gli stivali nel fango e stiamo bonificando il
terreno fangoso e putrido in cui ci siamo dovuti muovere. E'
troppo facile dire che le cose non vanno. Chi ha mai detto il
contrario? Il problema è vedere verso quale direzione di marcia
si procede. In tre anni di governo regionale, seppur
timidamente, il trend è cambiato: segnali positivi hanno preso
il posto dei segnali negativi".
"Questo trend - ha detto ancora il presidente della Giunta
regionale - va ora incoraggiato e sostenuto. Bisogna farlo
costruendo un'alleanza che non significa rinunzia al dissenso e
alle critiche e che si fondi non sullo scambio, sul 'do ut des',
ma su un progetto che abbia una bussola che trovi i suoi punti
di riferimento nella legalità, nell'affermazione dei diritti e
nella costruzione del bene comune. Considero fondamentale il
metodo dell'ascolto e del confronto perché una regione come la
nostra può realizzare obiettivi di crescita, di recupero dei
ritardi accumulati nei decenni, solo se c'è un concorso di
energie che opera e solo se ognuno, per la propria, parte 'tira'
nella direzione giusta e, soprattutto, se afferma una cultura
nuova, la diffonde e la fa diventare lievito di una crescita
complessiva della società calabrese".(ANSA).
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Siccità: Oliverio,Regione Calabria costituirà una task force
Sarà formata da ente, Sorical Consorzi bonifica e Unical