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Associazione, premio Maestro cucina dimentica l'arte della pizza

Verace Pizza Napoletana: 'Tra le 6 categorie manca riferimento'

Redazione Ansa

(ANSA) - NAPOLI, 12 APR - "Un'iniziativa che merita il plauso comune ma che lascia l'amaro in bocca a tutti coloro che lavorano nel settore pizza; dall'elenco delle categorie che avranno attenzione per questo prestigioso riconoscimento, manca infatti proprio quello di 'Maestro dell'arte della pizza'. Ed è questo motivo di rammarico per chi dedica passione, studio e impegno per offrire al meglio un prodotto che è per definizione uno dei simboli del Made in Italy nel mondo".
    È quanto afferma Antonio Pace, presidente di Avpn (Associazione Verace Pizza Napoletana) dopo l'approvazione definitva del disegno di legge che istituisce il premio del 'Maestro dell'arte della cucina italiana'. A ispirare il provvedimento il maestro pasticciere Iginio Massari.
    L'Avpn parla di "un altro importante passo che testimonia l'attenzione del Governo italiano nei confronti del patrimonio storico e culturale che la cucina rappresenta per il nostro Paese e che ha trovato l'approvazione del Senato il 10 aprile".
    Tuttavia, rileva Pace, "a scorrere l'elenco in effetti salta agli occhi l'assenza di ogni riferimento alla pizza. Sono infatti sei le categorie menzionate che produrranno i vari maestri: arte della gelateria, della pasticceria, della cucina, vitivinicola, olivicola, casearia". "Difficile ipotizzare che un pizzaiolo possa essere annoverato nella categoria della cucina - prosegue Pace - non fosse altro per il fatto, anche questo piuttosto grave, che manca tuttora un riconoscimento giuridico della figura stessa. E quindi dobbiamo supporre che si sia trattato di una dimenticanza, auspichiamo recuperabile. Sarebbe singolare constatare il dato oggettivo di come l'Unesco riconosca ormai da anni l'arte del pizzaiuolo come patrimonio immateriale dell'umanità e proprio il nostro Governo ci escluda da un premio così prestigioso". Conclude il presidente dell'Avpn: "In questo caso sento di non parlare solo a nome della mia associazione ma di tutti coloro che si muovono nell'ambito di un comparto che occupa un posto rilevante sia in termini occupazionali che storici, culturali e di immagine".
    (ANSA).
   

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