Rubriche

A Vico vince il menu degli artigiani della pizza e della vigna

Vi presento i miei, maestro pizzaiolo Enzo Coccia valorizza le Pmi del vino

Enzo Coccia all'ingresso della pizzeria Vico, a Roma

Redazione Ansa

- ROMA - "Il vino è un patrimonio delll'umanità e noi lo amiamo. E poichè il pizzaiolo è un artigiano nel progetto "Vi presento i miei" volto a includere sempre più produttori nel piano di sostenibilità di Vico Pizza & Wine puntiamo a coinvolgere seri artigiani della vigna, e quei vini che sono ambasciatori di territorio e saperi locali". Così il maestro pizzaiolo Enzo Coccia, un precursore per quanto riguarda gli abbinamenti della pizza napoletana col vino, ha aperto la serata dedicata alla carta dei vini di Vico, creata dal direttore da Simone Trombini, con 140 etichette di cui il 50% di vini naturali, che ha visto protagonisti i nettari campani Core di Montevetrano, con la partecipazione dei presidenti di Ais Campania e Ais Lazio.


    L'Azienda Agricola Montevetrano, vicino Salerno, è una cantina piccola ma prestigiosa fondata alla fine degli anni '80 da Silvia Imparato che, con il vino Montevetrano, un blend di cabernet sauvignon, aglianico e merlot, ha rivoluzionato l'idea di viticoltura del Sud Italia. Nel 2011, anche grazie all'approdo in azienda della figlia Gaia, è uscito Core rosso, un aglianico in purezza abbinato alla nuova pizza 'Lasagna napoletana', e nel 2015, Core bianco, un blend di fiano e greco abbinato alla pizza Cynar a base di carciofi romaneschi del Lazio Igp fritti.

La pizzeria-ristorante Vico, a Roma nei pressi del Pantheon, nata dall'incontro tra la famiglia Coccia, che fa capo al maestro pizzaiolo Enzo anima a Napoli della pizzeria 'La notizia', e la famiglia De Angelis, proprietaria di hotel di lusso in Italia e all'estero, ha avviato un percorso di sostenibilità fondato su pratiche concrete e linee guida condivise che intende rispondere ai cambiamenti climatici e alle istanze green dei consumatori.

"Il tema della sostenibilità - ha detto Coccia - ci è molto caro. Credo che dobbiamo spostarci sempre di più verso una cucina che prevede un consumo maggiore di vegetali, anche se si può essere sostenibili pure utilizzando la carne, sapendo acquistare da piccoli allevatori che lavorano in maniera adeguata e non intensiva: il giusto mix tra le due componenti rappresenta l'equilibrio perfetto".

In linea con il pensiero di Coccia sull'importanza dell'artigianalità del pizzaiolo e dei prodotti da utilizzare per fare la pizza, la carta è stata sviluppata proponendo principalmente vini da vitigni autoctoni di piccole e medie aziende, espressione autentica del territorio di appartenenza, ambasciatrici delle tradizioni locali contadine e rispettose del ciclo della natura.  Obiettivo è "creare emozioni e raccontare le storie di impresa e di famiglia dietro a una etichetta di buon vino".
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it