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Guida Michelin, etica e Km0 guidano i ristoranti stellati dei giovani

Sul palco cuochi nati negli anni Novanta,in voga lo chef's table

Redazione Ansa

- BRESCIA - Tanti i giovani talenti premiati dalla 69/ma edizione della guida Michelin Italia. Tra le 33 novità, sono 11 gli chef con età uguale o inferiore ai 35 anni (4 dei quali con età uguale o under 30). Tra i giovani chef Fabrizio Mellino (33) neo-tre stelle del ristorante "Quattro passi" e Maicol Izzo (31), nuovo due stelle e premio speciale Young Chef by Lavazza.


    Quella di Mellino è una storia di riscatto e di successo a livello familiare in un ristorante, il Quattro Passi a Nerano nel cuore della Costiera Amalfitana, che rimane a conduzione familiare. "Il Quattro Passi - si legge nella guida Michelin 2024 - aprì 40 anni fa: la conquista delle due stelle fu opera dello chef Tonino Mellino che da qualche anno ha ceduto il timone al giovane figlio Fabrizio, che ha compiuto l'ultimo passo per entrare nell'olimpo della ristorazione mondiale. Il suo tocco ha elevato la cucina campana e mediterranea a livelli di sorprendente raffinatezza, stile e sensibilità".


    Applausi dirompenti dalla platea e dai palchi del Teatro Grande di Brescia alla consegna della Stella Michelin, insieme alla Stella Verde, al ristorante milanese Horto e il suo Executive Chef Alberto Toè con strategia culinaria affidata a Norbert Niederkofler, il protagonista della clamorosa "remuntada" alle tre stelle col nuovo Atelier Moessmer Norbert Niederkofler, aperto a Brunico da pochi mesi. Alla base della filosofia del ristorante meneghino presso il rinnovato palazzo The Madalan, è l'Ora Etica che, spiegano i co-fondatori Osvaldo Bosetti e Diego Panizza, oltre a promuovere una cucina 100% no-waste "ridefinisce il rapporto con il tempo, valorizzando le ricchezze locali con la filiera corta e i prodotti stagionali dei territori di prossimità"

. Pari entusiasmo, ancora rimanendo nel panorama ristorativo a Milano, per Verso "Un'emozione incredibile! Direttamente due stelle dopo solo dieci mesi dall'apertura. Nella nostra cucina, che si affaccia su Piazza Duomo, abbiamo voluto proporre un format in cui si rinnovasse il rapporto con il cliente: il nostro desiderio è quello di fargli vivere il fermento creativo di chi sta ai fuochi e accoglierlo in prima fila, coinvolgendolo in una prospettiva diversa. Per noi Verso è un luogo in cui i contrasti trovano assonanza." hanno detto i fratelli Remo e Mario Capitaneo, chef di Verso.

Una pioggia di stelle illumina poi i due progetti di ristorazione nati da Borgo San Pietro: Saporium (stella verde) e Saporium Firenze (una stella rossa e una verde). Il giovane chef Ariel Hagen (classe 1993) segna così una tripletta. "E' un privilegio rientrare nel circuito Michelin - affermano i proprietari del resort nella campagna senese e fondatori del gruppo Jeanette and Claus Thottrup - confermando una concezione di eccellenza culinaria basata sul concetto Km0 e la vera filosofia dalla terra al piatto, data dal raccolto dei nostri rigogliosi orti e allevamenti della nostra fattoria certificata biologica e interamente sostenibile che dimostra rispetto per Madre Natura, rimanendo fedele ai concetti di sostenibilità ed economia circolare."

Sempre in Toscana Marco Bernardo, chef del Ristorante La Magnolia, dell'Hotel Byron ha riportato la Stella Michelin al locale di Forte dei Marmi. Tra le principali novità, l'introduzione dello chef's table per far vivere agli ospiti un'esperienza più intima e coinvolgente con la cucina.
    Classe 1994, nato ad Airola (Benevento), la cucina di Bernardo pone l'accento sulla freschezza e sul costante dialogo con il territorio, dopo diverse importanti esperienze internazionali come nel 2018 il trasferimento a Londra alla corte di Alain Ducasse al The Dorchester (tre Stelle Michelin). (ANSA).
   

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