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Benzine: al via sciopero nazionale di 1 settimana marinerie

Biondo (Federpesca), mappatura su adesioni. Il 10/3 incontro Mipaaf

Redazione Ansa

Non sono usciti in mare, restando ancorati in banchina, i pescherecci delle Marche che hanno aderito a un'iniziativa autonoma delle marinerie italiane di sciopero generale, della durata di una settimana, per protestare contro il caro gasolio che rende insostenibile l'attività di pesca. La protesta è stata decisa ieri durante una riunione a Civitanova Marche (Macerata), alla quale erano presenti rappresentanti dell'80% delle marinerie. "In maniera spontanea - spiega Francesca Biondo, direttrice generale di Federpesca - molte marinerie d'Italia hanno hanno deciso, a partire da oggi di fermarsi perché l'aumento dei costi del gasolio è diventato insostenibile perché comunque il gasolio rappresenta il 60% dei costi fissi in un'impresa di pesca e quindi è diventato proprio inefficiente andare in mare. In realtà, questa congiuntura e questo aumento del costo del petrolio e di conseguenza del gasolio da pesca va avanti ormai da mesi". Per capire i numeri dell'adesione alla protesta 'autonoma', non partita dalle associazioni, che potrebbe portare conseguenze anche nell'approvvigionamento ittico, Federpesca "sta facendo una mappatura".

Come seguito dello sciopero i pescatori si recheranno a Roma per manifestare la mattina di mercoledì 9 marzo e hanno già chiesto un incontro al Ministero per le Politiche agricole e forestali, Pesca e Acquacultura (Mipaaf). Giovedì mattina, riferisce Biondo, direttrice di Federpesca, si terrà invece un incontro al ministero tra le associazioni di settore e il sottosegretario Mipaaf Francesco Battistoni che ha la delega alla Pesca, per cercare soluzioni a questa problematica.


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