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Al Dry Martini di Sorrento il drink è certificato

Con 221 proposte ha la cocktail list più vasta d'Europa

Lucio D'Orsy, direttore Dry Martini di Sorrento

Redazione Ansa

- Se la Costiera sorrentina è l'area italiana a più alta concentrazione di ristoranti stellati, uno dei quali il Don Geppi con vista sul giardino dell'hotel Majestic a Sant'Agnello di Sorrento, l'esperienza gourmet in loco non può dirsi completa senza una tappa al Dry Martini, al quarto anno di attività sulla terrazza della stessa struttura alberghiera.

"Con 221 proposte - sottolinea il direttore Lucio D'Orsi - abbiamo la cocktail list più vasta d'Europa, e nella classifica globale dei Best Bar ci posizioniamo prima del mitico Floridita a L'Havana, il bancone-bar immortalato nelle pagine di Hemingway. Fin dall'inaugurazione abbiamo scelto di certificare i Dry Martini, arricchiti da oli essenziali estratti dal nostro orto urbano di 15 ettari, attraverso un Dry Counter Certified, in collaborazione con la Javier de la Muelas Dry Foundaction, creata per promuovere lo sviluppo dei cocktail nel mondo. Se gli astemi apprezzano anche la nostra spremuta di limone appena colto, alla nostra clientela più curiosa quest'anno piace il cocktail da leggere, con brani stampati su una pellicola bianca di proteine, ad esempio l'albume, per personalizzare il drink.

In generale, con una bottigliera così ampia, in abbinamento a frutta e erbe di stagione, sarebbe banale bere da noi lo Spritz, anche se ne facciamo una versione che omaggia il genio cosmopolita di Da Vinci miscelando Champagne al pompelmo rosa. E per chi vuole godersi anche a casa le nostre proposte di mixology proponiamo 16 creazioni ready to drink per bere qualità anche tra le mura domestiche. Sono sempre di più - conclude D'Orsi - coloro che apprezzano i cocktail a tutto pasto, anche in un ristorante stellato, e di fatto un gin tonic o un Martini possono accompagnare tutte le portate, fino al dessert.

Non ci sono più restrizioni nel servire alcol selezionato in abbinamento gastronomico, l'importante è il rigore nel bere miscelato perché se hai tanti ingredienti, vanno perfettamente bilanciati. In una narrazione con pagine capaci di raccontare la stagionalità come dimostra la collaborazione con Roku Gin dove sei botaniche, raccolte a mano, rappresentano una stagione (il pepe sansho sta all'autunno come il ciliegio Sakura esprime la primavera) a testimoniare il legame indissolubile con la natura giapponese".

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