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'Mia sorella è a Kabul,devo salvarla', chef chiede aiuto

La donna è attivista diritti umani, 'la mia vita è in pericolo'

Afghanistan conflicts - Kabul situation

Redazione Ansa

VENEZIA - "Portate fuori da Kabul mia sorella. Se qualcuno sa come aiutarla si faccia vivo con me". A chiedere l'intervento internazionale per le sorti di sua sorella, che rischia anche perchè è un'attivista, è lo chef Hamed Hamadi: arrivato anni fa dall'Afghanistan, Hamed ha fatto di Venezia la sua secondo casa, tanto che tutti conoscono in città i suoi frequentatissimi ristoranti etnici.
    Oggi chiede urgente aiuto per salvare la vita alla sorella, rimasta nel Paese natale. "Il mio nome è Zahra (Sahar) Amadi -scrive la donna in un post - e sono una attivista per i diritti delle donne, proprietaria di un ristorane a Kabul. La mia vita è in pericolo e sto ricevendo minacce dai talebani. Sono una donna di una minoranza etnica". Zahra continua: "sono proprietaria di un ristorante già attaccato dai talebani nel 2016. Mi sono mobilitata per la democrazia e ho alzato la mia voce nelle proteste di due settimane fa. I talebani hanno postato minacce contro di me - sottolinea - Vivo da sola e lavoro per il mio Paese ogni giorno, non voglio scappare ma la paura di venire rapita e data in matrimonio ad un talebano non mi fa dormire di notte. Per favore aiutatemi subito, potrei essere uccisa".

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