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Trote allevate come in un fiume, esempio di eco-acquacoltura

Nel Lazio i fratelli Serva, "seguiamo il ciclo della natura"

Redazione Ansa

E' l'unico impianto di acquacoltura sorgiva d'Italia dove da diverse generazioni si allevano trote, un'opportunità dalle grandi potenzialità per migliorare la sicurezza alimentare e lo sviluppo delle zone rurali, oltre a rappresentare un'occasione di biodiversità che fa bene alla conservazione dell'ecosistema e del suo clima. I fratelli Fausto e Lino Serva sono piscicoltori dagli anni '70 a Rivodutri ai piedi di Poggio Bustone in provincia di Rieti, dove presso le sorgenti del S. Susanna fanno acquacoltura e pesca sportiva, avendo riattivato un vecchio allevamento rurale del 1948. A caratterizzare questo impianto sono i canali in terra e ghiaia simili ad un letto di fiume, scavati nel terreno, alimentati da una serie di sorgenti naturali.

"Le trote iridee e fario che alleviamo vivono su una delle sorgenti di Santa Susanna come su un letto di un fiume", spiegano i fratelli che contano su una produzione annua di circa 15 mila trote, "seguiamo solo il ciclo della natura e non utilizzando tecnologie moderne, le nostre produzioni dipendono dalle disponibilità di acqua". Si tratta di un allevamento gestito in modo ecosostenibile che 'vive' in modo osmotico con l'ecosistema circostante. Valori e conoscenze che vengono divulgate alle scolaresche dove domani l'impianto verrà aperto al pubblico nell'ambito della rassegna organizzata dalla Regione Lazio Suoni 'Divini' tra le radici della nostra Regione. "Un avannotto in due anni diviene trota, poi deve essere commercializzato", fanno sapere infine i due piscicoltori, nel far notare le difficoltà dell'acquacoltura che, come tanti altri hanno risentito dell'emergenza del Covd in tutta Europa. 

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