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Maratea si svela meta lungo-sosta di villeggiatura gourmand

Tra le curiosità il critino e riscoperta del foraging costiero

Redazione Ansa

 La pandemia sta svelando lati positivi a Maratea, la perla turistica del breve tratto costiero sul Tirreno della Basilicata. "Le prenotazioni estive - sottolinea Vincent Guzzardi proprietario insieme a Mariangela De Biase dell'hotel Spa Villa del Mare - sono mediamente per soggiorni bisettimanali. E' come se si fosse riscoperto il gusto della villeggiatura, con tempi slow e non mere tappe mordi&fuggi nel fine settimana. Inoltre gli ospiti, forse anche per evitare rischi di contagi in situazioni di assembramento, sembrano prediligere, mai come quest'anno, i pasti in hotel. Da qui l'esigenza di variegare le proposte con più formule, e l'apertura della pizzeria nella terrazza vista mare".

La struttura ricettiva aderisce al Consorzio turistico Maratea che da sempre punta su soggiorni eco-sostenibili, non a caso qui sono stati aperti il primo distributore per la mobilità elettrica di terra e di mare. Ed è tradizionalmente una località turistica scelta dagli sposi per celebrare il matrimonio.

Proprio la ripartenza del settore wedding è stato qui celebrato in un evento, Destination wedding Basilicata Maratea (Dwbm) organizzato da De Biase per operatori provenienti da tutta Italia. Nell'occasione, oltre alla visita alla statua del Cristo Redentore e al centro storico della cittadina detta delle 44 chiese, insieme alle escursioni in barca e bagni nelle grotte, a entusiasmare gli "angeli" dei promessi sposi sono state le degustazioni di tipicità lucane come i variegati salumi, i pomodori essiccati, peperoni locali e i formaggi freschi della ViaLattea di Maratea.

Ma grande curiosità ha suscitato un fuori menu con spaghetti alle vongole e critino. "Si tratta - spiega De Biase nel cimentarsi in prima persona ai fornelli - di un'erba che cresce spontaneamente sugli scogli. A giugno è il periodo ideale per la raccolta del Crithmum maritum, detta anche Spaccasassi o Erba di San Pietro, ma tutto l'anno sa rendere speciale un piatto di spaghetti alle vongole. Mi piace perché è un alimento naturale al 100%, vive di niente, della salsedine che lo nutre tra mare e cielo, e non ha bisogno per crescere né di cure né di acqua. Nella nostra tradizione è una sorta di erba officinale con cui alcuni ragazzi del luogo stanno producendo anche un amaro tipico".

Del resto, raccogliere e consumare il cibo selvatico è una abitudine che ci appartiene da sempre ma che in cucina ha segnato la fortuna di grandi ristoranti del Nord Europa. Ora è di tendenza anche nel nostro Sud. (ANSA).

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