(ANSA) - ROMA, OCT 26 - Sarà di 10 miliardi la perdita di
vendite per l'intera filiera agroalimentare che tiene conto
della chiusura anticipata dei ristoranti alle 18 fino al 24
novembre, come prescritto dal nuovo Dpcm. A stimarne l'impatto è
Filiera Italia, definendo la misura "un colpo di mannaia per uno
dei settore trainanti del paese che si accompagna al crollo
verticale di alcuni comparti".
"Dovremo prendere in considerazione un prolungamento della
sofferenza per le filiere dei vini, dei formaggi e dei salumi di
qualità che già durante il precedente lockdown avevano toccato
un terribile calo del 40%". Secondo la fondazione a pagare
queste restrizioni non sono solo i ristoratori che hanno
investito in misure di sicurezza e che oggi si trovano a pagare
a caro prezzo il costo della crisi, ma anche 70 mila industrie
agroalimentari, a rischio fino a 400 mila posti di lavoro tra
filiera produttiva e ristorazione. "Con gli uffici in smart
working - precisa il consigliere delegato - non si può credere
che consentire l'apertura solo per pranzo rappresenti una misura
sufficiente; infatti sono già moltissimi i ristoratori che
pensano a una chiusura totale per limitare le perdite. Subito
ristoro diretto e adeguato con importi - conclude - che devono
essere riferiti a ogni singolo locale e non a ragione sociale".
(ANSA).
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Dpcm: con ristoranti agroalimentare perderà in 1 mese 10 mld
Filiera Italia stima l'impatto della chiusura dopo le 18,00