"Dieci punti su cui basare nell'immediato un racconto nuovo e più profondo del Made in Italy e fare emergere le peculiarità strategiche del settore Dop-Igp": è quanto proposto da Fondazione Qualivita con un "#decalogoDop", presentato in occasione del webmeeting "La comunicazione dei Consorzi di Tutela post Covid-19".
L'appuntamento è stato organizzato in collaborazione con Federdoc e OriGIn Italia a cui hanno partecipato oltre 200 rappresentanti del comparto. Lo strumento, utile alla comunicazione istituzionale - spiega una nota - è finalizzato a fare fronte al cambiamento in atto nella società e nei mercati e promuovere il sistema agroalimentare e vitivinicolo di qualità attraverso nuovi valori emersi come risposta all'emergenza Covid-19.
Tra i punti chiave del decalogo un "Patto per l'Export" per "ricercare sinergie con il piano di comunicazione integrata previsto dal Patto per l'export promosso dagli enti istituzionali preposti alla valorizzazione del Made in Italy, Ice, Maeci, Ambasciate, Regioni".
Nel sottolineare inoltre il lavoro ventennale della rete dei consorzi di tutela di narrazione e immagine del Paese a livello internazionale vengono segnalati gli strumenti che i Consorzi Dop-Igp usano per comunicare in Italia e nel mondo.
Si tratta di 554 siti web ufficiali, 487 account social con un ingaggio di oltre 56 milioni di utenti unici all'anno, "a cui si aggiunge tutta l'audience raggiunta sia attraverso i media tradizionali, sia attraverso le molteplici iniziative di marketing, dai grandi eventi promozionali fino ai migliaia di contenuti indicizzati su Google come chiave di ricerca del Made in Italy in ambito turistico, gastronomico, culturale".
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