(ANSA) - ROMA, 19 MAR - Giovane, maschio e di buona cultura.
E' l'identikit del consumatore europeo più propenso ad accettare
gli insetti nel proprio piatto, che emerge da un articolo
pubblicato sulla rivista "Food Research International" da un
team del dipartimento di Scienze veterinarie dell'Università di
Pisa guidato dalla professoressa Gisella Paci.
I ricercatori hanno messo insieme e confrontato i dati
provenienti da una quarantina di studi pubblicati dal 2012 ad
oggi per capire quali categorie di persone sarebbero più
disponibili a consumare insetti come cibo.
"Gli uomini fra i venti e i trenta anni sono i consumatori
più interessati, soprattutto per una questione di curiosità -
spiega Simone Mancini che sta svolgendo alcuni progetti di
ricerca sul tema degli insetti edibili - e questo vale sia al
livello italiano che europeo".
Fattore curiosità a parte, dalla rassegna condotta dai
ricercatori dell'Ateneo pisano emerge che le persone
preferiscono comunque consumare gli insetti come ingredienti
piuttosto che interi. Il disgusto provocato dal vederli gioca
infatti un ruolo fondamentale. Se invece gli insetti edibili
sono trasformati in "polvere" e addizionati come ingrediente a
un prodotto noto, la repulsione scende notevolmente.
"Gli insetti fanno parte della dieta tradizionale e sono
storicamente consumati come animali di allevamento e di cattura
in Asia, Africa, Sud America e Centro America - sottolinea
Gisella Paci - la sfida è capire come anche in occidente si
possa accettare culturalmente questo nuovo cibo".
A favore del consumo degli insetti giocherebbero infatti molti
fattori. Numerosi studi scientifici per esempio evidenziano il
loro alto valore nutrizionale come fonte proteica, di lipidi,
minerali e vitamine.(ANSA).
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Giovane, maschio, colto: è identikit consumatore di insetti
Ricerca dell'Università di Pisa