(ANSA) - ROMA, 18 APR - "L'Italia introduca una legge che
preveda l'obbligo di installazione delle telecamere nei macelli
per fermare i maltrattamenti, migliorare la protezione degli
animali negli ultimi istanti della loro vita e tutelare anche
veterinari e lavoratori". Questa la richiesta rivolta al
Parlamento di Legambiente, Ciwf Italia (Compassion in world
farming Italia onlus, associazione italiana non-profit per la
protezione e il benessere degli animali allevati a scopo
alimentare) e Animal Law (associazione non-profit nata su
iniziativa di avvocati e altri professionisti qualificati)
lanciata nel corso della prima Conferenza nazionale per avviare
un dibattito pubblico e trovare soluzioni condivise coinvolgendo
veterinari e lavoratori, associazioni, giuristi, consumatori e
ricercatori.
L'argomento è stato è messo al centro della discussione anche
grazie ai risultati ottenuti da diverse inchieste giornalistiche
e di Ong con l'utilizzo di telecamere nascoste che hanno fatto
emergere casi di maltrattamento e gravi violazioni dei diritti
dei lavoratori. Per questo le tre sigle puntano a trovare
soluzioni condivise a cominciare dalla possibilità di introdurre
una legge che preveda l'obbligo di installare impianti di
videosorveglianza in tutti i macelli italiani.
"Per la prima volta - dichiara Annamaria Pisapia, direttrice di
Ciwf Italia onlus - abbiamo potuto mostrare le forti
interconnessioni tra tutela degli animali e dei lavoratori, sia
operatori che veterinari, all'interno dei mattatoi. Il messaggio
che ne è emerso è forte e chiaro: la videosorveglianza potrebbe
migliorare le condizioni di tutti e fornire ai consumatori le
dovute assicurazioni".
"Le sempre più numerose richieste dei cittadini e le
inchieste dei mesi scorsi - spiega Nino Morabito, responsabile
benessere animali di Legambiente - dimostrano che le telecamere
nei macelli sono uno dei modi in cui le nuove tecnologie possono
esser messe, con intelligenza, a servizio dell'interesse
collettivo, a beneficio di tutti. Chiediamo al Parlamento da
poco insediato di dare seguito a questa innovativa e giusta
istanza".
"La nostra società - rileva Alessandro Ricciuti, presidente
Animal law - si pone sempre più domande sul trattamento degli
animali. Per quanto le violazioni alle norme sul benessere
animale siano difficili da accertare, lo Stato non può più
permettere che a scoprire comportamenti illeciti siano sempre e
soltanto le telecamere nascoste. La richiesta di trasparenza
viene direttamente dalla società ed è necessario che ottenga una
risposta adeguata".(ANSA).
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Ass. ambientaliste, serve legge per telecamere nei macelli
Prima conferenza nazionale Legambiente, Ciwf Italia e Animal law