Rubriche

Cia, italiani mangiano 74,7 kg di carne a testa all'anno

Confederazione, resta prodotto fondamentale per filiera

Redazione Ansa

ROMA - Nonostante gli "allarmi, veri o presunti, scoop e bufale, ma anche sfide ideologiche" la carne "resta un alimento prezioso" e "un prodotto fondamentale nella filiera dell'agroalimentare tricolore": gli italiani infatti mangiano in media 74,7 kg di carne a testa all'anno (2016). Quanto alla produzione, nel 2016, ha sfiorato i 10 miliardi di euro (+16% dal 2006) per un settore che genera una ricchezza pari a 16,3 miliardi di euro, un terzo del fatturato agricolo con 200 mila aziende di cui 31.200 orientate alla qualità (Dop/Igp). E' quanto emerge da una analisi della Cia-Agricoltori Italiani presentata nel corso di "A lezione di carne" il primo di una serie di incontri che la Confederazione degli agricoltori dedica alla promozione del food&wine Made in Italy.

Per quanto riguarda i consumi secondo l'analisi Cia (dati Ismea) ogni mese le famiglie italiane spendono oltre 98 euro per l'acquisto di carne (un quarto della spesa alimentare, il 4% di quella complessiva), mentre nell'ultimo anno gli italiani hanno consumato in media a testa 21 kg di carne bovina, 33 kg di suina, 19 kg di avicola e poco meno di 2 kg di ovina. Tra il 2000-2013 si è registrata poi una diminuzione del 25% del consumo pro capite di carne rossa.

Secondo l'analisi di Cia-Agricoltori per quanto riguarda l'export lo scorso anno, la carne e i prodotti derivati hanno rappresentato l'8% delle esportazioni agroalimentari Made in Italy, una quota che nel 2016 ha superato i 2,8 miliardi di euro. Inoltre l'export di carne e prodotti derivati negli ultimi 10 anni è cresciuto del 74%: a livello europeo Germania, Francia e Regno Unito sono i primi tre mercati dell'export Made In Italy (1,15 miliardi di euro nel 2016).

Per quanto riguarda la qualità della carne emerge che nel 2015, tra bovini, suini, pollame e ovi-caprini, sono stati allevati 5,3 milioni di capi con il metodo biologico; oltre 250 mila gli ettari coltivati a prati e pascoli bio. Infine sulla denominazione (DOP-IGP) sono 14 mila le tonnellate di carne fresca certificata per un valore di 87 milioni di euro infatti con 786 riconoscimenti, le carni fresche e le loro preparazioni rappresentano il 16% dell'elenco dei prodotti agroalimentari nazionali.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it