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Al Refettorio Ambrosiano un live cooking di giovani disabili

Menu di 6 portate, 90 ospiti, evento Bambino Gesu' con Caritas

Redazione Ansa

«Sono un inventore di ricette, sentirete parlare di me». «Lavorare è importante, ma è ancora più importante metterci il cuore». Emanuele, giovane cuoco della Locanda dei girasoli di Roma e Guido cameriere del ristorante La pecora nera di Lucca, tra fornelli e tavoli da preparare raccontano la loro esperienza di persone con abilità differenti che hanno trovato spazio nel mondo del lavoro. L'occasione è "Disabiliteat: l'empowerment delle persone con disabilità", appuntamento conclusivo del ciclo promosso dall'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù in collaborazione con la Caritas Ambrosiana della Diocesi di Milano nell'ambito delle iniziative della Santa Sede a Expo 2015.

Il Refettorio Ambrosiano di Milano oggi è stato animato da una grande attività: 20 ragazzi e ragazze con disabilità (intellettiva o con sindrome di Down) esperti nel campo della ristorazione, provenienti da diversi ristoranti italiani, hanno indossato grembiuli da cuoco e toque blanche (tradizionale cappello da chef) per occuparsi della preparazione di un menu di 6 portate, dall'antipasto al dolce, e del servizio in sala per 90 ospiti. Per la presidente del Bambino Gesù, Mariella Enoc: «Promuovere l'integrazione dei ragazzi con disabilità non è assistenzialismo. Il Compito dell'Ospedale è fare ricerca e fornire cure, compito della società è fare inclusione» e del direttore scientifico dell'Ospedale della Santa Sede, Bruno Dallapiccola: «Educazione. Competenza. Eguaglianza. Esperienza.

Coinvolgimento. Sono le chiavi per l'integrazione sociale dei pazienti con diverse abilità». I ristoranti coinvolti nell'iniziativa (La pecora nera di Lucca, Trattoria de 'Gli amici' di Roma, Ristorante Fantàsia di Venezia, La locanda dei girasoli di Roma e I Ragazzi di Sipario di Firenze) hanno tutti una lunga esperienza nell'inserimento nel mondo del lavoro delle persone con disabilità. Hanno promosso progetti di inclusione sociale che consentono a tanti ragazzi di sviluppare nuove competenze e abilità, di sentirsi realizzati, più autonomi e sicuri.(ANSA).

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