(ANSA) - ROMA, 2 LUG - In futuro potremmo avere meno pesce a
tavola o di dimensioni più piccole. L'offerta mondiale di
prodotti ittici è destinata a cambiare in modo sostanziale, con
molte persone che non potranno più consumare la stessa quantità
di pesce a cui sono abituate ora, secondo uno studio della
University of British Columbia che punta il dito contro il
cambiamento climatico, l'acidificazione degli oceani, la pesca
eccessiva e la distruzione degli ecosistemi marini.
L'indagine è stata presentata in Giappone dal team
internazionale di ricerca del programma Nereus, che si occupa di
studiare il futuro degli oceani e della pesca a livello
mondiale. Stando agli esperti, è necessario correre ai ripari
percorrendo due strade: migliorare la governance degli oceani
per garantire una pesca sostenibile, e al contempo ridurre le
emissioni di CO2.
"I tipi di pesce che porteremo in tavola saranno in futuro
molto diversi", spiega William Cheung, codirettore del programma
Nereus. "I pescatori cattureranno molte più specie di acqua
calda, dalle dimensioni inferiori, e questo influenzerà
l'approvvigionamento ittico proveniente sia dalle attività di
pesca nazionale e d'oltremare, sia dalle importazioni".
In molte regioni del Pianeta, proseguono gli studiosi, i
cambiamenti previsti condurranno a un declino delle attività di
pesca, così come a un'alterazione della biodiversità marina e
della catena alimentare.(ANSA).
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In futuro meno pesce a tavola, colpa cambiamento climatico
Studio, necessarie pesca sostenibile e riduzione della CO2