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'Vivere a spreco zero', i piccoli Oscar per la sostenibilità

Last Minute Market,dal recupero delle acque reflue a ortofrutta

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 26 SET - Sono cinque categorie che testimoniano le migliori buone pratiche per lo sviluppo sostenibile protagoniste dell11esima edizione del Premio Vivere a Spreco Zero. Tornano i piccoli "Oscar" per la sostenibilità promossi dalla campagna Spreco Zero di Last Minute Market con il patrocinio dei Ministeri della Transizione Ecologica e del Lavoro. Un appuntamento che si celebra in concomitanza con gli eventi promossi per la 4/a Giornata internazionale di Consapevolezza delle Perdite e degli Sprechi alimentari in programma il 29 settembre, con la premiazione prevista per il 28 settembre a Roma.
    "Le buone pratiche sono la strada maestra nel rush finale verso il traguardo del 2030 - sottolinea Andrea Segrè, pioniere dell'impegno #sprecozero - per questo abbiamo voluto riunire i vincitori in un evento focalizzato sul contesto globale degli sprechi alimentari ma anche sulle abitudini di gestione e fruizione del cibo dei cittadini nel mondo". Ad aggiudicarsi il riconoscimento è chi ha promosso la pratica della food bag e quindi il contrasto allo spreco alimentare, incentivando la riduzione di rifiuti alimentari potenzialmente evitabili.
    Nella categoria dedicata all'acqua e sprechi idrici vince il progetto che ha messo a punto un prototipo tecnologicamente avanzato in grado di depurare le acque reflue e utilizzarle per irrigare e fertilizzare i campi coltivati. Il progetto Biodiversi si aggiudica il premio nella categoria Biodiversità, in grado di promuovere lo sviluppo della Calabria attraverso la valorizzazione della biodiversità come vero vantaggio competitivo della regione. Nella categoria di prevenzione sprechi ortofrutta, il riconoscimento va ad una delle prime aziende in Italia ad investire nella tecnologia per la selezione della qualità delle ciliegie. Infine nella categoria Saggistica/Pagine di sostenibilità, il premio è stato assegnato all'economista e gesuita francese Gaël Giraud, che dirige il Programma per la Giustizia ambientale della Georgetown University. (ANSA).
   

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