(ANSAmed) - PRISTINA, 11 NOV - Cibo è passione, tradizione,
innovazione, ma è anche - e soprattutto - cultura. E per questo
può diventare un potente strumento di dialogo. A crederci è
l'Ambasciata d'Italia in Kosovo che per la "Settimana della
cucina italiana nel Mondo" (14-20 novembre) ha presentato un
calendario di eventi incentrato sui giovani, la formazione e il
dialogo interculturale, in un momento particolarmente teso del
negoziato tra Pristina e Belgrado per la normalizzazione delle
loro relazioni.
Ad aprire e chiudere la rassegna, simbolicamente, ci sono
gli studenti. Si parte con una serata in Ambasciata (lunedì 14
novembre) dedicata agli allievi di italiano di diverse etnie,
universitari e non, che si ritrovano per un cineforum e per
degustare le tipiche lasagne emiliane, preparate direttamente
dal personale della Rappresentanza. Si chiude (sabato 19
novembre) con un laboratorio di cucina italiana alla scuola
dell'infanzia "Botanika" di Pristina, dove genitori e bambini -
anche in questo caso di diverse etnie - prepareranno dei
tortelli di zucca e spinaci nella mensa recentemente rinnovata
dall'Ong "Volontari nel Mondo RTM" nell'ambito di un progetto
finanziato dall'Agenzia italiana per la cooperazione allo
sviluppo. In mezzo, i tradizionali eventi convivali (show
cooking, cene d'autore, degustazioni di vini ed olio
extravergine biologico) i cui protagonisti arrivano dal Polo
Tecnico del Mediterraneo "Aldo Moro" di Santa Cesarea Terme
(Lecce), centro formativo di eccellenza nel settore
enogastronomico e dell'ospitalità alberghiera, e
dall'Associazione italiana sommelier (AIS), che si prefigge lo
scopo di promuovere e divulgare la cultura del vino.
«Tema della rassegna di quest'anno è "Convivialità,
sostenibilità e innovazione: gli ingredienti della cucina
italiana per la salute delle persone e la tutela del pianeta",
ha detto l'Ambasciatore d'Italia in Kosovo Antonello De Riu.
"Niente di meglio, dunque, per ricordare come la cucina sia un
formidabile strumento di conoscenza reciproca, in un momento
storico caratterizzato da forti tensioni, ma anche un volano di
sviluppo economico per un Paese giovane e aperto all'innovazione
come il Kosovo, dove le potenzialità per il comparto
agroindustriale e della ristorazione in chiave di attrazione
turistica sono tantissime. A questo sviluppo, come Italia,
vogliamo contribuire attivamente: con i nostri operatori, i
nostri prodotti e soprattutto la nostra expertise".
Nel calendario degli eventi della "Settimana della cucina
italiana" in Kosovo figurano due "cene d'autore" (presso due dei
più prestigiosi hotel a livello nazionale, lo "Swiss Diamond" di
Pristina e il "Dukagjini" di Peja) preparate da sei chef,
studenti e docenti della Scuola di Santa Cesarea Terme guidati
dal Direttore Paolo Aprile, che presenteranno dei menu ispirati
alla tradizione gastronomica pugliese. Gli stessi cuochi
collaboreranno con la celebre "food blogger" e conduttrice tv
kosovara Linda Haxhibrahimi e, insieme, realizzeranno uno show
cooking presso il centro commerciale Albi Mall di Pristina, con
una diversificata selezione di paste preparate al momento, anche
in questo caso della tradizione pugliese. Infine, una esclusiva
serata (ancora allo "Swiss Diamond") organizzata da ICE e AIS e
dedicata alla degustazione di vini e olio d'oliva italiani e al
loro abbinamento con un menù sempre italiano.
Durante tutta la "Settimana" alcuni selezionati ristoranti di
Pristina e dintorni offriranno degli speciali menu di cucina
italiana al prezzo calmierato di 10 euro. Trattasi di
"Bagolina", "Pizzeria Bruni", "Delish", "Extra Fish Pejton",
"Jana Napoletana", "Mimoza" (Graçanica), "Perla", "Pinocchio",
"Ponte Vecchio", "Soma". (ANSAmed).
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Settimana cucina italiana, in Kosovo le ricette del dialogo
Show cooking e cene d'autore. La Puglia protagonista