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A Roma torna 'Beviamoci Sud', i grandi vini del Meridione

Tante le eccellenze da gustare per addetti e 'wine lovers'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 12 MAG - L'agenzia Riserva Grande e gli esperti Andrea Petrini e Luciano Pignataro promuovono la quarta edizione di 'Beviamoci Sud', evento dedicato ai grandi vini del Sud Italia. Una manifestazione, in programma sabato e domenica all'hotel Villa Pamphili, volta a promuovere esclusivamente aziende rappresentative delle varie aree vitivinicole del Sud d'Italia che vogliano mantenere uno standard qualitativo di alto livello. E' quindi un'occasione unica, per appassionati wine lovers e operatori del settore, di poter degustare le eccellenze vinicole di un territorio culla di grandi vini dalla personalità inconfondibile e intrisi di storia. Il Sud Italia è un'area ricchissima di vitigni nativi, 'terroir' diversi, climi e tradizioni vinicole ben distinte, che vanta una predilezione naturale per la coltivazione di vitigni autoctoni da sempre, come Nero d'Avola, Gaglioppo, Maglioppo, Cesanese, Greco Bianco, Primitivo, Aglianico, Nerello Mascalese, Cannonau, Malvasia Puntinata, Susumaniello, Bombino, Carricante, Fiano, Falanghina, solo per citarne alcuni. Territori da considerarsi per la viticoltura a pieno titolo 'felix', pur con le dovute differenze, fin dall'antichità più remota, grazie alla vocazione di suoli, pedoclima e posizione geografica. Oltretutto, tra i vini di queste terre ce ne sono di derivanti da suoli vulcanici, ricchi di fosforo, magnesio e potassio, dotati di freschezza, complessità e sapidità uniche. Sono, quelle del Sud Italia, zone sulle cui coste approdarono Fenici e Greci portandosi dietro vitigni pregiati, diventati patrimonio del Sud stesso. Ma anche luoghi che, poi, prima gli Etruschi e poi i Romani resero celebri perché associati ai grandi vini del tempo, presenti sulle tavole della nobiltà che contava e resi degli status symbol ante litteram, ovvero i Falernum, Caecubum, Taburnum raccontati da Plinio il Vecchio e Virgilio. In seguito tale patrimonio si è arricchito dei vitigni introdotti grazie alle successive dominazioni avvenute nel corso dei secoli: si pensi ai vitigni giunti da Francia e Spagna, assieme ad Angioini, Aragonesi, Borbone. Ed ecco spiegato il segreto del successo di questi vini. (ANSA).

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