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La Capitale scopre la cucina templare buddista

Ospitata dall'istituto coreano la monaca chef vegana Jeong Kwan

Redazione Ansa

ROMA - Ha fatto tappa per la prima volta a Roma Jeong Kwan, monaca buddista della Corea del Sud e chef vegana e zen considerata tra i migliori al mondo. L'occasione di conoscere i segreti della cucina buddista e templare è stata offerta dall'Istituto Culturale Coreano con una serie di appuntamenti capitolini rivolti al pubblico. Jeong Kwan, protagonista della terza stagione televisiva 'Chef's Table' su Netflix, vive nell'eremo di Chunjinam.

La sua cucina templare si basa in primis sul cibo che si consumava con i monaci più anziani la prima volta che si entrava al tempio, sui prodotti che reperisce con le proprie mani e sui cibi più consumati e ricordati dalle persone al di fuori del tempio. La degustazione avviene con il "Barugongyang", il modo meditativo di mangiare tipico dei luoghi monastici, il cui nome deriva dalle ciotole di legno denominate baru. Nel suo menu possiamo trovare proposte culinarie come il fritto di funghi e ginseng fresco, la gelatina di ghiandina condita con olio di sesamo o l'estratto di radice di campanula e pinoli, per fare qualche esempio.

"Cucinare - afferma la religiosa Jeong Kwan- è un atto di nuova creazione che si svolge secondo la propria energia e capacità, è il creare qualcosa dal nulla". "Il cibo, una volta mangiato ed entrato al mio interno- aggiunge- perde la sua forma ma ne ritrova un'altra". "Durante questo momento se tutti danno il proprio meglio e cercano- conclude- di svuotare la propria anima riescono a creare un collegamento fra loro e riescono a dialogare".

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