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Cracco perde una stella Michelin, tre a St.Hubertus

La Guida presentata a Parma, le tre stelle diventano 9

Redazione Ansa

Una stella che sorge, quella dell'altoatesino Norbert Niederkofler e del suo St.Hubertus di San Cassiano (Bolzano) che entra nel gotha della cucina italiana con tre stelle, il riconoscimento massimo. E una che, se non tramonta, si offusca un po': Carlo Cracco, il più famoso fra gli chef-star italiani, che passa da due stelle a una, così come Claudio Sadler. Sono questi gli attesi e temutissimi verdetti della guida Michelin, presentata a Parma, città creativa della gastronomia per l'Unesco. Sono 356, in tutto, i locali che conquistano almeno una stella, 26 le novità di cui tre nuove due stelle e, appunto, l'exploit del ristorante St. Hubertus. Ma i numeri della storica bibbia del mangiar bene conta 5.302 segnalazioni fra alberghi e ristoranti con 300 novità e con 2086 tipi diversi di piatti. Da quest'anno attenzione anche ai vini con 730 'carte' segnalate in altrettanti ristoranti. Occhio attento ovviamente alle grandi eccellenze ma anche al prezzo con 504 locali che propongono un pasto completo a meno di 25 euro e 268 Bib Gourmand (17 in questo caso le novità) ovvero ristoranti che propongono una piacevole esperienza gastronomica con un meno completo a meno di 32 o 35 euro con l'Emilia-Romagna in vetta alla classifica per regione.

Carlo Cracco e i suoi collaboratori si dicono "dispiaciuti" per aver perso una stella Michelin per il loro ristorante di Milano, ma nello stesso tempo sono "motivatissimi" in vista dell'apertura del loro nuovo ristorante, in Galleria. ''Il nostro ristorante storico chiuderà e il nuovo non si sa ancora quando aprirà. La decisione della Guida Michelin probabilmente dipende da questo''. Tornando alle 26 novità stellate, è significativo il dato relativo ai giovani chef: il 30% dei ristoranti sono guidati da giovani talenti che hanno meno di 35 anni. Tra questi, quattro hanno addirittura un'età uguale o inferiore a 30 anni. Si confermano invece tre stelle piazza Duomo ad Alba, Da Vittorio a Brusaporto, Dal Pescatore a Canneto Sull'Oglio, Reale a Castel di Sangro, Enoteca Pinchiorri a Firenze, Osteria Francescana a Modena, La Pergola a Roma e Le Calandre a Rubano. "La Guida Michelin offre una panoramica della situazione culinaria del Paese - sottolinea Sergio Lovrinovich, Direttore Guida Michelin Italia - e l'Italia si conferma al top con la seconda selezione più ricca del mondo. Un grande risultato con una guida che ancora una volta saprà soddisfare ogni esigenza fotografando una realtà più che mai attiva e molto stimolante". La star di questa edizione è però il nuovo ammesso all'Olimpo degli chef. "I piatti rivelano la personalità dello chef.

Quelli di Norbert Niederkofler, del ristorante St.Hubertus, sanno raccontare mille e una storia - plaude Michael Ellis, Direttore Internazionale Guide Michelin -. L'incontro con questa cucina non è un pasto, ma un'indimenticabile esperienza umana. Per gli ispettori Michelin, tre stelle emozionanti".

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