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Caviale d'olio su pomo d'oro e estrazione di granchi a Taste

Al Festival di Roma chef stupiscono per estetica,gusto e tecnica

Il "Pomo d'oro" di Stefano Marzetti del Mirabelle Hotel Splendide Royal

Redazione Ansa

ROMA - Alla sesta edizione di Taste of Roma, la prima totalmente baciata dal sole, lungo i Giardini Pensili dell'Auditorium fino a domenica, gli chef di 15 rinomati ristoranti, tra stellati e bistrot d'autore, della Capitale stanno stupendo il pubblico con preparazioni mai così armoniche per gusto e composizione estetica. La musica è il tema conduttore di questa edizione, e le armonie si vedono anche nei piatti, 60 le proposte in totale, 4 per ogni chef, oltre alle specialità delle diverse scuole di cucina, delle gelaterie artigiane, dei degustatori di caffè formati da Illy.

"Grazie Roma per l'entusiasmo e l'interesse nell'esplorazione delle nuove frontiere della cucina, una carrellata di sinfonie di gusto" ha detto oggi Mauro Dorigo, general manager di Brands Events Italy e ideatore della versione italiana di Taste.

In queste quattro calde giornate romane a cavallo tra estate e autunno tra i piatti più gettonati il "Pomo d'oro" di Stefano Marzetti del Mirabelle Hotel Splendide Royal, il "gazpacho di lychees, mandorle, foie gras e tartufo" di Cristina Bowerman (Glass Hostaria), le "Capesante, mango e frutta della passione" dello chef Fabio Ciervo de La Terrazza Hotel Eden, il cappuccino di baccalà di Adriano Baldassare (Tordomatto), il carpaccio con neve di nduja di Alessandro Narducci (Acquolina) che come piatto a tema musicale ha omaggiato la celeberrima canzone di Modugno col dessert "Nel blu dipinto di blu".

Tra le novità la partecipazione dello chef Massimo Viglietti di Achilli Enoteca al Parlamento, musica rock dissacrante fin dal titolo del gustoso piatto: "M'importa 'na sega: tartare di scottona, gorgonzola e ostrica"; a dimostrazione che in cucina come nella vita anche gli opposti si attraggono.

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